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[+] Anime Anime !
[Tortona,] I ottobre 1932
Mio caro don Biagio,
la grazia di nostro Signore e la sua pace siano sempre con noi!
Ti accompagno in ispirito le suore, tre polacche,
delle quali una assai malata da tempo, che ritorna in patria
con la speranza di poter guarire, - ed una italiana.
Doveva accompagnarle don Adaglio, ma non si trova, al presente,
in tali condizioni di salute da poter fare un viaggio così lungo.
Le Missionarie della Carità che ti mando ho fiducia che daranno buon esempio
e faranno del bene; ho dato loro quegli avvertimenti in Gesù Cristo
che mi parevano necessarî od utili perché la loro venuta abbia a dare quei risultati
di buono spirito religioso e di formazione interiore e spirituale, nella unità delle menti
e dei cuori, nella fedeltà alla vocazione come nella obbedienza e carità.
E spero avere dalle suore quelle consolazioni che non ho sempre avuto
da tutti quelli che, Deo adiuvante, ho portato al sacerdozio, e che sono tornati in Polonia.
Quanto al prendere noi la cura d’una parrocchia, io non sarei proprio favorevole,
a meno che ciò non sia imposto dal Vescovo, o non sia di impellente e grave necessità.
Lasciamo le parrocchie, per quanto è possibile, al clero secolare, -
e noi stiamo alla vita religiosa.
Ho sempre sentito dire che quando un religioso diventa parroco,
per forza di impegni esterni o per affievolimento di spirito di vocazione,
diventa poi un essere a sé, e si fa indipendente dai Superiori,
e trascura la vita e la osservanza religiosa: non più povertà, non più obbedienza,
non più vita di comunità. Anzi nessuno più li comanda, diventano individui inamovibili,
e ossa slogate quasi fuori del corpo morale della Congregazione.
Quindi, se appena appena si può evitare, -
si eviti che la nostra chiesa diventi parrocchia, - e nessun nostro religioso
diventi
mai parroco, ma faccia prima il sia
solo e sovrattutto buon religioso.
Che se proprio non se ne potesse fare a meno, allora solo permetto
che
il parroco sî
tu, onde evitare, domani, dei dualismi tra il
Superiore dell’Istituto
e il parroco, - come già so che è capitato presso altre congregazioni
pure tra religiosi di ottimo spirito, ma di vedute diverse,
o che poi diventano diverse, secondo i varî modi di vedere e giudicare.
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Ad evitare tali fatali dissidî, non darò mai il consenso che sia fatto parroco un altro,
sia pure di ottimo spirito, - poi le divergenze vengono dopo. Attendo assicurazione.
Quanto ai due sacerdoti che si sono allontanati, in quel modo, senza alcun mandato,
senza alcun permesso, - se tu sarai interrogato da qualche autorità,
dirai nettamente che essi non hanno alcun mandato, né il Superiore riconosce
quanto essi arbitrariamente faranno.
Scriverai loro, se sai dove sono, che li invito a venire in Italia, o,
presentandosi a codesta casa, notificherai ad essi l’ordine di venire; -
oppure che si cerchino un Vescovo benevolo che li accolga in sua diocesi;
ma in codesta casa non devono più stare, se non per breve tempo,
e solo in qualità di ospiti, non più come destinati o aggregati alla casa, -
né devono avervi nessuna mansione od ufficio.
Siano pure trattati con carità, come è sempre dovere,
ma comprendano tutti e sappiano che non approvo il loro operato e che ho tolto loro,
pur con vivo dolore, la mia fiducia, finché non riparino.
E il personale nostro desidero che conosca queste mie disposizioni,
onde non sia tratto in inganno, ma sappiamo tutti chiaramente
che cosa ne pensa il Superiore e che deplora e condanna ogni atto di indisciplina.
Io non lascio dal pregare per le anime di quelli che tanto mi addolorano,
e voglia la infinita misericordia di Dio ritornarli pentiti al cuore del padre in Xsto
che li ha portati al sacerdozio.
A te, mio caro figliuolo nel Signore, ogni conforto, -
e la benedizione di Dio discenda larga e spiritualmente consolante
non solo su di te ma anche su quei nostri sacerdoti, chierici novizî aspiranti, -
e pure su le suore, - che, animati da buona, sincera volontà di amare
e servire veramente a Dio e alla santa Chiesa da figli umili e fedeli
della nostra cara Congregazione, - perseverano costanti per la diritta via
della disciplina religiosa, vivendo in obbedienza, povertà e illibatezza,
saldi nella vocazione, malgrado ogni sacrificio.
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Iddio sia sempre con voi, e la santa Madonna maternamente vi assista
e vi benedica! come di cuore benedice a te e a tutti i sacerdoti, chierici, aspiranti
e alla suore questo povero sacerdote e padre delle anime vostre,
mentre vivamente raccomanda sé e la Congregazione alle vostre orazioni.
Tuo aff.mo
Sac. Luigi Orione della Div. Provv.za
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