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 +         Anime ! Anime !

          Bs. Aires, 1 nov.bre 1936

          Calle Carlos Pellegrini, 1441


 Caro don Biagio,


 La grazia di Dio e la sua pace siano sempre con noi!

 Ho ricevuto solo stamattina la tua del 6 ottobre. Nulla sapevo

dell’insubordinazione degli alunni di VI classe, perché nessuno me ne ha scritto,

forse per non darmi un dispiacere. Non sapevo che don Ciompava fosse ritornato in Italia

e poi ripartito per la Polonia, e che ora si trova a casa sua.

 A me non hai mai scritto. Mi scrisse, invece, un chierico,

e ti accludo la sua lettera, a cui non ho risposto per ragioni facili a comprendersi;

se posso esprimere un desiderio è che dato lo spirito che dalla lettera traspira, -

se egli già non avesse lasciata la Congregazione,

pregherei che venisse ajutato spiritualmente quanto più possibile, ma che,

se non si mette molto bene, si consigli ad andarsene; e se resta e fa bene,

si vada però molto molto adagio a farlo ordinare.

 Tutti quelli che vacillano nella vocazione o che non tengono una condotta

veramente esemplare, perché li tenete?

 Questo sarebbe per me un vero, grande dolore: non abbiate fretta

né ad aprire nuove case, né a far gente: non rovinate la Piccola Opera! -

Si va troppo lenti a dimettere, e il male si propaga. E grande ruina è codesta tolleranza

e che non si osservi il voto di povertà.

 Tratta tutti e sempre con carità, ma sta fermo nella piena osservanza dei voti

e della disciplina religiosa: - su questo non devi, non puoi transigere.

Vedi, quanto male ne è venuto! Se anche se ne andassero tutti, se ne vadano:

meglio così, che avere dei così detti religiosi, non veri religiosi.

 Sarei del parere che, prima di ammettere al vero noviziato canonico,

si faccia fare, in Polonia, almeno un anno di probandato, così che, di fatto,

siano almeno due anni di formazione religiosa e, occorrendo, anche

due anni di probandato e questo oltre gli anni che già avessero passato prima con noi,

cioè dopo la VI classe.

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 Quanto a don Szymkus molto dubito che si fermi, poiché è sollecitato dalla famiglia

a tornare o a mandar loro danaro. Egli mi disse che, per venire in Italia,

dovette farsi prestare il danaro; vedi ben chiaro come sta la cosa,

e, se sta vero quello che dice che il debito ancora non è pagato o del tutto pagato, -

pagalo tu; - e, occorrendo questo, scrivine prima a don Sterpi perché prenda

il dovuto permesso dal Visitatore, che spero lo darà. Se poi sei informato

che i 500 sloti che la famiglia di Szymkus ti chiede non si tratta da danaro che va in pane,

e che il padre è impiegato ferroviario che ha da vivere, - tu scrivi chiaramente al padre,

in bel modo, dicendogli che ti risulta che col suo impiego non è in necessità

e quindi voglia scusarti, se non puoi accontentarlo.

 Ti ripeto che, purtroppo, sono indotto a pensa dubitare che don Szymkus

pensi a tornare in Polonia, e non mi meraviglierei che lasciasse la Congr.ne;

c’è chi crede che egli già aiuti la famiglia, - io non lo voglio pensare,

ma se tu potessi sapere qualche cosa, ti prego di avvertirmi.

 Ho ricevuto una lettera firmata dai sacerdoti e chierici polacchi di costì,

dopo i loro Esercizî Sp.li, - presto risponderò, e sarà tale lettera da farsi leggere

in tutte le case.

 Dato tutto quello che costì è capitato, penso che avrete un Visitatore Apostolico,

o lo stesso Abate Caronti o altro: tieniti pronto.

 Questa lettera ha carattere confidenziale, quindi è riservata a te solo.

 E` necessario che tenga di tutto informato don Sterpi,

perché ne riferisca al Visitatore; - e, occorrendo urgendo,

scrivi anche direttamente al Visitatore, e avvertine di tutto e prontamente don Sterpi,

poiché vedi che si fa una coalizione contro di te, e il Visitatore, a furia di sentirne,

se non conosce bene la situazione anche da parte tua, può rimanerne male impressionato.

 Se non è ancora giunto, verrà presto don Vigo, di cui già Sterpi mi ha scritto.

Non sai nulla di quelli che sono in Nord America?

 Gradirei una relazione sincera imparziale sulle case di Polonia

e sui sacerdoti nostri, - come stanno, come fanno, come sono divisi, -

e l’indirizzo delle varie case.

 Non si potrebbe mandare in Italia alcuni tra i migliori professi laici?

Scrivine a don Sterpi.

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 Come era in Polonia il ch.co Ravaglia? Tu ne hai sempre detto bene!

Sai che, scaduti i voti, se ne andò, e neanche (dicono) è più chierico?

Se costì non se ne sa nulla, meglio è tacere; ma tu non ti sei mai dato conto di niente?

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