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Casa della Divina Provvidenza
di Tortona, il 28 febbrajo 1924
Caro don Alessandro,
Grazia e pace a voi e a tutti di codesta cara casa della Polonia
del nostro Signore Gesù Cristo!
Ricevo la vostra gradita lettera e anche il telegramma. Domani parto per Roma,
dove mi reco specialmente per salutare nel Signore i due sacerdoti nostri polacchi,
don Robert e don Lodovico, i quali subito partiranno per la Polonia.
Già però ho scritto a don Risi di avvertirli, perché essi si tengano pronti a partire.
Anzi ho detto che essi subito vi scrivessero per tranquillizzavi che sarebbero tosto venuti,
dopo che avrò loro dato il mio saluto in Roma.
Qui ai piedi della Madonna della Divina Provvidenza si è pregato molto
e ancora si pregherà per il consolidamento di codesta casa di Polonia.
I nostri due fratelli polacchi, venendo, porteranno mie lettere.
Oggi ho poco tempo, e non mi è possibile scrivervi più a lungo.
Vi prego di comunicare al nostro caro don Hewelke
la lettera che qui vi unisco. Il suo scritto, unito alla vostra lettera,
mi ha recato grande conforto.
Il Santo Padre ha benevolmente disposto a mezzo di Mg.r Mella di S. Elia
un dato numero di intenzioni di S. Messe per significare il suo paterno affetto
verso la prima casa dei Figli della Div. Provvidenza in Polonia.
Di questo vi informeranno i nostri due sacerdoti al loro arrivo costà.
Scriverò anche ai Vescovi vostri al più presto.
Mi trovo sopraffatto da una vera montagna di lavoro.
Prego la SS. Vergine per codesti figliuoli, ogni giorno nella Santa Messa, -
e confido che anche gli altri che si sono allontanati, almeno alcuni ritorneranno.
Si sa, tutti i principî sono difficili, ma bisogna pregare e restare umili
e fedeli alla santa vocazione.
Spero che molto potrà ajutare nella unione della carità e al verace consolidamento
della Piccola Opera della Divina Provvidenza in Polonia la venuta costì
del nostro caro don Biagio Marabotto, come spero, in questo estate.
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Vi esorto, caro don Alessandro, ad abbondare di carità con tutti:
la carità ci edifica e ci unifica in Gesù Cristo.
Fate che di tutti voi si debba dire quanto dei primi cristiani
sta scritto negli Atti degli Apostoli, che cioè: «erant cor unum et anima una».
Quelli che cooperano alla perfetta consensione della volontà e dei cuori,
sono in Cristo ed edificano in Gesù Cristo.
Vi benedico nel Signore e nella SS. Vergine: benedico a voi,
e fraternamente vi abbraccio in osculo sancto insieme al mio carissimo in Xsto
R. don Hewelke, all’ottimo prelato domestico,
del quale tanto mi avete parlato bene e scritto, e benedico e abbraccio
tutti codesti carissimi figliuoli.
Pregate tutti tutti per l’anima mia!
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