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+ Tortona, 4 sett.bre 1939 - XVII
Caro Valeri,
la grazia di Dio e la sua pace siano sempre con noi!
Mio caro Valeri, tu sai che è ancora da prima che io andassi in America
che ho dovuto dirti che la tua condotta non mi poteva accontentare,
perché non sapeva di vita da buon religioso. Ti ho sempre amato tanto nel Signore,
e non ho lasciato di interessarmi al tuo bene: più volte ti ho esortato,
ti ho confortato nel Signore e fin ammonito che non avrei più potuto tenerti,
se non ti mettevi a fare meglio.
Purtroppo non ho avuto la soddisfazione, sin qui,
di vederti quale ho sempre desiderato che tu fossi: cioè un religioso sul serio,
un vero e pio religioso.
Hai fatto ultimamente, gli Esercizî Spirituali, ma è come se non li avessi fatti.
Mi risulta che lasci molto molto a desiderare sia per la pietà, che per quanto riguarda
il tuo ufficio di assistente dei giovani più adulti. A questo riguardo si vede,
dal tutto insieme, che senti pochissimo la responsabilità del tuo dovere: -
troppo abbandoni i giovani a se stessi, mentre essi hanno tanto bisogno di essere curati,
aiutati da te, confortati dal tuo buon esempio.
Purtroppo non dai affidamento di voler essere un buon religioso!
È quindi con vivo dispiacere che vengo con questa mia a darti un ultimatum.
Prega e rifletti davanti a Dio bene: se vuoi essere figlio della Div. Provv.za,
mettiti subito a fare meglio e persevera: se no, parlami chiaro e provvederò
tosto a sostituirti, - perché così non posso permettere che si continui.
Anch’io pregherò per te, e continuerò fin dove lo possa ad aiutarti.
Prendi in buona parte queste mie parole che escono da un cuore
che veramente ti ama in G. Cristo.
Ti conforto e benedico.
Tuo
Don Orione O. D. P.
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