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[minuta incompleta]


       [Roma - Monte Mario .................... 1923]


 Caro don Brizio,


 ho ricevuto jeri a tua gradita da Roma.

Avrai visto quanto ti avevo scritto unito alla corrispondenza che cioè,

chiamato fuori, finî di spedire la lettera domenica mattina, 23 corr.

come vedrai dalla ricevuta che ti accludo. Mi fa meraviglia che lunedì mattino

non fosse peranco giunta, tanto più che la feci raccomandata ed espresso,

come pure dalla ricevuta. Può essere che gli espressi,

siccome li portano sono portati subito, come telegrammi,

e non vanno come la posta ordinaria le altre lettere, che lo

ciò dice perché il C. G. non la trovò nella ordinaria corrispondenza;

però avrebbe dovuto già averla.

 Ho scritto jeri sera a D. Ste Venezia nel senso che della tuo,

anzi ho mandato a D. Sterpi la tua ma io temo che il C. La Fontaine

si trovi sarà si troverà molto imbarazzato se da Roma pur non negativo

nel dare l’Imprimatur, se a meno che da Roma non avrà abbia almeno

una parola diretta diretta che lo tranquillizzi. perché

 La lettera che gli indirizzarono inviarono da a nome del S. Padre

dove gli dicono lo avvertono che vi ci sono errori dottrinali e gravi lacune,

è troppo forte.

 Quando si vuole cavillare, si trovano errori anche nel Pater noster:

Pater è potrebbe parere troppo confidenziale: noster, escluderebbe altri,

mentre è padre di tutti: in coelis negherebbe la presenza reale,

e che il Signore sia anche in noi con la sua grazia etc.

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