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Vengo sempre a darti delle noie, caro mio don Brizio. [Casciola]
Ecco dunque di che si tratta. Sai che il comm. Aphel si era gentilmente offerto
di farmi ottenere qualche viaggio gratuito da Roma
per quegli orfani, altre persone a cui io avrei potuto far ricoverare altrove.
Ora mi occorrerebbe trasportare da Roma a San Remo un ragazzo più che orfano.
È un piccolo indiano che è a Monte Mario mandatomi da P. Genocchi
che soffre a stare a Roma perché bisognoso di clima più mite.
Lo ebbi per più mesi all’ospedale del Bambin Gesù,
e pare che abbia un accenno di tubercolosi. Gli avrei trovato un bel posto
qui in San Remo stazione indicatissima e così vedrei di salvarlo.
Si chiama Paolino Indus: lo chiamiamo così poiché egli fu..............................................
Per l’indiano non occorre accompagnamento,
poiché sino al 20 io tengo l’abbonamento, e potrei venire a Roma, e portarlo qui io,
purché possa ottenergli il viaggio prima del 19 corr.
Questa ragazza (essendo cieca) la metterei a Tortona,
e la dovrebbe accompagnare una suora che..................................................... ritorno,
poiché mi varrei della Rev.ma Madre Michel che accompagna le suore
all’asilo di Ristorri (meta pronto) Barone Franchetti (Associazione
del Mezzogiorno d’Italia) e nel ritorno mi accompagnerebbe la povera cieca.
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