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[Al M. Rev.do Don Alice Adriano
presso il Parroco di ........................
(pr. Pavia) Broni per Canneto Pavese]
+ Anime ! Anime !
[Roma - Sette Sale,] 30 settembre 1939
Caro don Alice,
pax Domini est semper nobiscum!
Ricevo qui la gradita tua del 26 c. e sono lieto di saperti a Canneto,
patria di Mg.r Daffra, che la tua zia ha ben conosciuto -
dove il merito della obbedienza ti ha inviato.
Non potrò scriverti che brevi righe, ma ti rispondo subito,
e ciò ti dica il desiderio che il Signore mi dà di venirti incontro; -
il resto poi, anzi, più che il resto, - quanto sotto ogni riguardo a me non è dato,
lo farà, certo, nostro Signore.
I «Ama nesciri et pro nihilo reputari», sempre e in tutto
eccetto in quello che può riferirsi al nostro buon Padre celeste, a Gesù Cr.
e alla sua Chiesa, di cui sei Ministro, nonché al carattere e all’onore del sacerdozio,
onde sei investito, e ai tuoi doveri.
II Segui pure ed eleva il tuo spirito nell’orazione che dilata
e fa magnanimo in Xsto il tuo cuore, ma venera e bacia con la semplicità del bambino
fin le virgole delle formule più comuni e popolari della preghiera; -
le formule, s’intende, date, approvate o anche solo tollerate dalla Chiesa,
nella sua sapienza e dolcezza di madre, per tanti tanti suoi figli
che pur hanno bisogno di quelle formule, e con esse vanno a Dio,
sì che li vedremo avanti a noi: «surgunt indocti et rapiunt Regnum Dei, et nos...»
con quel che segue.
III Ad esercizio quotidiano di umiltà, e per venire al pratico,
non lasciare le orazioni vocali, per ora, e ciò anche ad evitare qualche tranello
che il nemico ti può tendere, - vedi che è scaltrissimo e sottilissimo,
c’è da stare in guardia sempre.
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IV Sta fermo e tranquillo nella tua vocazione missionaria e religiosa,
là ti chiama nostro Signore; del resto vedi che una cosa non escluderà l’altra, -
ché nessuno è, in realtà, più padre in Gesù Cr. dei fratelli nostri girovaghi
e dei loro bambini del missionario.
V C’è un giovane sacerdote, che tu conosci e ami nel Signore
il quale vuole andare missionario, e sta aspettando e ondeggiando: -
digli che segua don Bidone, che si troverà a posto, e farà una morte molto consolata.
Domani è la festa del s. rosario: che sintesi di fede, di immortali speranze,
di carità, di amore di Dio e degli uomini è il santo rosario!
Sono i punti più salienti del Vangelo. Viviamo il rosario e vivremo l’Evangelo!
Vivremo Gesù e Maria.
Tu mi scrivi che hai sete, e che ti additi l’acqua divina del Signore:
ecco, caro don Alice, bevi al s. rosario, e vivrai alla mistica fonte di Maria, nostra madre.
Ti conforti e benedica Iddio.
Don Orione d. D. P.
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