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G. A. M. P.
+ Instaurare omnia in Christo
Mio sempre caro figliuolo in Gesù crocifisso, [don Cesare Del Vecchio]
Come vedete ho aspettato prima di rispondervi quantunque specialmente
in questi passati giorni mi siate stato sempre davanti, e don Sterpi ed io
si sia pregato tanto per voi.
Non vengo con la presente a ragionare con voi sulla deliberazione di cui
mi avete scritto[,] su cui anche voi mi pare che non dobbiate fermarvi a ragionare troppo.
Voi anzi, o mio caro don Cesare, non avete bisogno di ragionamenti, ma di pregare,
o caro Cesare, di pregare[,] di pregare[,] e di pregare, e fare atti incessanti di umiltà,
preghiere e sospiri che vengano dal profondo dell’animo.
Il demonio da voi non ha paura che di questo: che preghiate e che vi abbandoniate,
come deve un buon figliuolo e un buon religioso, nelle mani dei Superiori colla confidenza
di un fanciullo. Il demonio da voi non ha paura che di questo, epperò state attento
che vi metterà la diffidenza verso i Superiori, per gettarvi così poi in un accoramento
ed in uno stato di sfiducia di potere ancora riuscire a rialzarvi, e ad amare ancora
tanto il Signore e la Madonna santissima.
E così badate che il demonio seguita a darvi e a mettervi tutti gli ostacoli possibili
per impedire che, nell’amore di Gesù, trasformiate tutto ciò che da noi vi sembra duro,
aspro, arido e fin irragionevole in un corso soave di perfezione e nel beato sacrificio
di voi stesso al Signore.
Voi, caro don Cesare, non è che abbiate bisogno di cambiare Congregazione,
ma di cambiare di lì, sì, - e di mettervi a curare un po’ più di proposito la vostra
vita interiore - lasciandovi guidare da don Sterpi con santa semplicità.
Ricostituirete così lo spirito e, perseverando, sentirete il Dio delle consolazioni
e vedrete che in quello che oggi vi indurrebbe ad allontanarvi consisteva il segreto divino
della salvezza dell’anima vostra. Voi ora non capirete forse ancora questa gran cosa,
ma per ora un grande atto di umiltà ci vuole, o mio caro figliuolo!
Eh sono così provvidenziali le vie per cui Iddio ci tira a sé.
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Siate prima di tutto ben persuaso del vostro nulla e poi, quanto al sentire le passioni,
non vi farà più meraviglia se sentirete le passioni.
Ciò che vi prego in visceribus Christi è di non avvilirvi mai mai mai,
latrare potest, mordere non potest, se noi preghiamo. Vi conosco da tanti anni,
e quanto ami l’anima vostra nel Signore lo sa il Signore dunque:
1° Vi raccomando di non esagerare a voi stesso la vostra malizia
(guardate che il diavolo vi vuole avvilire). Riconosciamo la nostra debolezza
e la nostra ignoranza, ma per diffidare sempre di noi, non mai, non mai per avvilirci.
2° fate atti di fermissima confidenza in Gesù crocifisso misericordiosissimo
e in Maria SS. Addolorata.
3° Guardate che voi lavorate troppo di fantasia, che è già per tutti la facoltà
in cui il demonio gioca meglio ai nostri danni, e specialmente guardatevi
dai pensieri di tristezza.
4 Siate fanciullo, caro Cesare, siate fanciullo, sempre fanciullo in Domino,
cercando più di amare Dio che di fermavi a ragionare sui vostri peccati
e sul vostro stato e su Dio.
V Non pretendete troppo da voi stesso né vogliatevi emendare in un momento
o inquietarvi se non vedete alcun emendamento.
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