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+ Vigilia di S. Giuseppe
Tortona, XVIII / III [MCM]XIX
Mio caro don Pedrini,
ho ricevuto jeri sera la sua gradita lettera. Sono proprio contento che lei vada
migliorando, ma ora che lei sta meglio, quanto più sento dentro di me soddisfazione[,]
e ne ringrazio il Signore, sento pure il bisogno, per non dire il dovere, di farle conoscere
il suo vero stato di cuore. Lei dovrà, per un po’ di tempo, cercare di stare in pace
il più possibile, e anche di riposare, perché, oltre alla prostrazione generale di forze,
lei ha qualche male al cuore, e io lo so da un medico che la ha visitata, e la cosa non è così
leggera, data l’età e quello che in questi anni, e anche prima, lei ha dovuto soffrire: io la so
la sua vita, anche di prima. Oramai siamo due poveri vecchi, ed ora posso bene adoperare
con lei e in Domino queste espressioni: Le ripeto che lei gode tutta e tutta intera la mia
fiducia e la mia stima e affetto, che mi pare venga, non dirò dal cuore solo, ma dal cuore
di Gesù, e questo le dico nella vigilia del suo e nostro grande Santo, e voglio spedire
la presente per espresso, pel desiderio che le giunga proprio per San Giuseppe, e per darle
conforto in questa dolce festa. Quanto alla lettera di Mg.r Bacciarini, con molta sincerità
di fratello, le dico che qualche parola io l’avrei lasciata, e cioè tutto ciò che anche
indirettamente avesse potuto parergli una punta. Carità! carità! carità! -
Ciò che con la carità noi sacerdoti non otteniamo, (tra noi) lasciamolo in mano del Signore, e farà lui. Ma si capisce che questo è un mio modo di vedere, e lei avrà anche fatto bene.
Quanto alla Santa Crociata, dopo avere pregato e avere, per caso, parlato a Como
con qualcuno, ho capito che non glie la vogliono più dare, - e lei ne faccia domani
una bella offerta e sacrificio a San Giuseppe. Meglio andare in Paradiso con un occhio solo, che portato in trionfo dagli uomini, e poi dover stare ad aspettare un po’ lontano
dal godimento del Signore, in attesa che San Pietro ci apra la porta.
Favorirà dirmi come sta di salute Comincini e come si trova con don Mario
alla Colonia. Mi dice pure le cose come sono senza paura di disgustarmi. Meglio guardarle
in faccia le situazioni, - poi la Madonna ci aiuterà per il restante e pel meglio.
Mi ha molto consolato ciò che lei scrive sulla dolcezza della divina volontà. Oh si!
Preghi un po’ che anch’io mi abbandoni sul serio e totalmente nelle mani del Signore.
La volontà di Dio è proprio la santificazione nostra: bene sì grande, che non ve ne
può essere altro da mettergli al confronto: la volontà di Dio è Dio stesso!
Che la SS. Vergine e San Giuseppe ci ajutino a fare ora e sempre la volontà
del Signore, a riposare e a godere nella volontà del Signore.
Aff.mo in Gesù Cristo
Sac. Orione
P. S. Le mando lettera del Vescovo di Cassano Ionio(Cosenza). Gli risponda lei: io sarei ben contento che lei potesse accettare. E questa del Vescovo di Cassano voglio pure che
le giunga per San Giuseppe per darle almeno un po’ di conforto. ¨