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+ Tortona 10 maggio 1919
Caro don Cesare, [Pedrini]
Ricevo solo stamattina la sua del 5 corr., perché ero assente, e sono giunto stanotte
a casa. Sarò breve, perché non posso essere lungo.
1/ Sono lietissimo della sua buona salute, e Deo gratias.
2/ Lei non ha certo bisogno dei miei suggerimenti, ma, dacché lo desidera,
raccomandi ai sacerdoti negli Esercizî Spirituali.
1) La meditazione e la recita ben fatta dell’ufficio e la Messa detta bene
e la 3ª parte del rosario, quotidianamente. Orazione! Orazione! Orazione!
2) Divozione alla Madonna. Divozione alla Madonna. Divozione alla Madonna.
3) Divozione al Papa. Attaccamento al Papa, obbedienza, amore al Papa
e al Vescovo.
4) Distacco dal danaro e che non lascino la roba della Chiesa, che deve andare
ai poveri di Gesù Cristo, non la lascino alle serve, o ai nipoti, e che pensino un po’
che i beni della Chiesa sono stati costituiti per il clero, pel decoro della chiesa[,]
e per i poveri, e non per i privati. E molti questo linguaggio non lo vogliono capire.
5) Fuga dell’ozio. Studio e lavoro per le anime e per le organizzazioni cristiane
e miglioramento morale ed economico del popolo: non sono più i tempi da dormire.
Trattino bene i poveri che come dice S. Lorenzo martire, sono il tesoro della Chiesa.
- Sacerdos pro populo.
6) Lei usi molta carità verso i sinceramente pentiti, e consigli al clero molta carità
verso i peccatori, e carità più vera.
Lascino le donne da parte, lascino le occasioni: si tolgano dalle occasioni prossime.
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