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Tortona, il 24 nov. 1925
Caro don Pelizza
La pace e i conforti di Dio siano tutti con te!
Ricevo la tua lettera del 21 corr.
Mi rincresce che don Montà no sia per anco, venuto; vedi che allora oggi
ho affrettato la venuta di un sacerdote, quello che già doveva venire prima,
del quale ti dissi di preparargli la cameretta che è appena su dalla scaletta,
a sinistra di chi sale. Fa subito, tienila pronta e ben pulita e ben in ordine.
Egli mangi in camera, da sé.
Anche venisse don Montà, non lo mettere nella cameretta destinata per questo
di cui ti scrivo. Don Montà si accontenta di meno, è più alla buona; egli[,] don Montà[,]
mangerà in refettorio con voi, pel tempo che resta.
Fin qui nessuno, ora poi forse ne avrai troppi di sacerdoti in ajuto.
Chiudi la porta che dà da quella cameretta alla stanza più bella e più ampia,
dove sta il Direttore, e dove devi stare tu.
Avevo dato L. 100 a quell’uomo che ho mandato su per lavorare.
Poi venne giù subito con delle lamentele pel vitto; tu lo avevi pregato di pranzare lì.
Non mi dici se poi è venuto, né se c’è ancora e se lavora, e come si diporta.
Forse non è più comparso?
E i tuoi assistenti come fanno?
Ho ricevuto una cartolina da quello secolare; gli rispondo.
Quanto ai tuoi, tuo papà e fratello, Iddio ha proprio disposto che facessero
le loro divozioni, e li ho visti partire molto contenti. Deo gratias!
Qualche volta che passassi davanti a casa tua, andrò a far breve visita
alla tua famiglia.
E tu, come stai? Usati cure e riguardi.
Fatti coraggio, sai, e non essere sempre dubbioso.
Fatti il segno della croce e poi avanti! Ché Dio sarà con te e la Madonna.
Ti conforto e benedico in Gesù Cristo, te e tutti.
Aff.mo tuo
Sac. Orione d. Div. Provv.
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