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[Roma lì] 5 giugno [192]4
+ Anime e Anime !
Caro Rossi,
Grazia e pace a te e a tutti di codesto Ospizio S. Antonio
da nostro Signore Gesù Cristo!
In risposta all’ultima tua, e per quanto si riferisce alla proprietà di codesto ospizio,
rassicura la Superiora e le suore nonché i poveri vecchi che stiano tranquilli,
ché non saranno molestati. La proprietà dell’ospizio non era già più del teol. Fortis,
e quindi non entra affatto nei beni della successione di lui.
Forse costì né al Cottolengo sapevano questo.
Se ancora si presentasse quindi il sig.r geometra di Gozzano
ditegli che l’Ospizio S. Antonio, se egli lo vuole visitare, lo veda pure,
ma come visitatore dei nostri cari vecchi; non con altra veste, né per fare inventarî di sorta.
Se egli, per giustificarsi presso il Cottolengo di Torino, vi richiedesse
di avere questa stessa lettera, dategliela pure, e usategli ogni cortesia,
come è sempre dovere.
Ho scritto, da tempo, al Cottolengo per sapere se Mg.r Fortis avesse disposto
per la continuazione della Messa festiva all’ospizio, ma non mi risposero,
e non capisco il perché. -
Conforto e benedico te e le suore e tutti i nostri cari vecchi e le vecchierelle.
E che Gesù e la SS. Vergine ci benedicano sempre.
Tuo aff.mo nel Signore
Sac Orione dei figli della Div. Pr.
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