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 +      Anime e Anime !

       Brazil-Rio de Janeiro [26 gennaio 1922]

       Rua Francesco Eugenio, n. 228

       Casa de Preservação


 Caro Padre Serra,


 La grazia, la misericordia e la pace di nostro Signore siano con voi,

caro Padre Serra, e con quanti amano e servono Gesù Cristo e la sua santa Chiesa!

 Ho ricevuto qui jeri la vostra gradita lettera, che mi avevate inviata a Roma;

io dal 20 agosto sono in Brasile dove la Divina Provvidenza tiene alcune case,

e sono già andato, in questo tempo, anche in Argentina ad aprirne due altre.

 La vostra lettera mi è giunta intatta, ed io vi ringrazio del vostro affetto

in Gesù Cristo per me, come per don Sterpi e per tutta la nostra cara Congregazione.

 Don Sterpi è in Italia, dove fa le mie veci, ed io tornerò in Italia nel mese di maggio,

a Dio piacendo.

 Il S. Padre Benedetto XV mi aveva dato tre mesi da stare in America,

ma poi mi ha prolungato il tempo, visto che doveva anche andare a svolgere lavoro

in Argentina.

 Stasera vado a S. Paolo del Brasile per aprirvi una casa con una parrocchia

annessa che ci fu data da quell’Arcivescovo.

 Non so se voi conosciate o ricordiate più don Zanocchi, don Contardi,

don Montagna, don Mario Ghiglione, don Carlos Dondero, - essi sono tutti qui al Brasile

o in Argentina, dove lavorano per le anime e per la povera gioventù da veri apostoli.

 Qui a Rio de Janeiro, a dirigere questa Casa de Preservação di orfani

e minorenni abbandonati = che sono 390 = , vi è quel don De Paoli Angelo,

che era da chierico a Lonigo con voi. Egli è sacerdote, e si trova al Brasile da 7 anni,

predica ed è un buon sacerdote, molto stimato e amato da questi orfani ai quali

egli fa da vero padre in Gesù Cristo. Essi vengono qui educati da buoni cristiani

ed imparano un’arte che darà loro nella vita un pane onorato,

e così non perderanno la fede, che è il primo e più grande tesoro.

 Il don Angelo De Paoli si ricorda sempre di voi con molto rispetto

e con benevolenza, e mi ha sempre parlato bene per il tempo che è stato a Lonigo con voi,

o mio caro don Serra.

 A Lonigo avrete conosciuto un bravo giovanetto, certo Castagnaro Antonio

che frequentava sempre l’oratorio.

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 Ora sappiate che egli ora già è nostro sacerdote, e sta a Roma, alla Colonia Agricola

di S. Maria, a Monte Mario, Vicolo Massimi, 5/A.

 La Casa di Lonigo l’abbiamo dovuta chiudere per la lotta sorda che ci faceva

una certa persona che sta là, mentre l’Arciprete Mg.r Giov. Fossà ci aveva sempre sostenuti

e ajutati. Ma se abbiamo chiuso Lonigo, abbiamo aperto 5 case nel Veneto: 3 in Venezia,

piene di orfani, una a Mestre e un’altra a Mirano, a Campocroce, nella Villa

del conte Soranzo, un signore che venne a farsi della Congregazione

e ci lasciò la sua villa, dove sono gli orfani della guerra.

 Però a Venezia dove la Congregazione si è tanto sviluppata per l’appoggio

del Cardinale La-Fontaine, Patriarca di quella città, avremo un 200.000 mila lire di debiti,

e perché abbiamo molti orfani da mantenere, e perché abbiamo acquistata

una grande tipografia cattolica per 290 mila lire che stava per cadere in mano di socialisti,

mentre porta il nome di un grande santo veneziano, orphanorum pater,

S. Girolamo Emiliani. Abbiamo dunque acquistata la Tipografia Emiliana,

che sta ancora nella casa del Santo, ed era una tipografia benemerita, più antica

delle tipografie salesiane, che distribuiva libri gratuiti per la buona causa. Ma intanto, cresciamo degli operai cristiani e non socialisti. A Mestre abbiamo anche una casa,

la quale è sempre per orfani di guerra: sono tanti gli orfani in Italia! Questo istituto

di Mestre è sotto gli auspicî di S. Gaetano, il Santo della Divina Provvidenza!

 È la Madonna che ci conduce: essa è la nostra madre e la celeste fondatrice

dei Figli della Divina Provvidenza.

 Anche a Roma e ai Castelli Romani, come in Calabria e nelle Marche

l’istituto si è molto propagato.

 La nostra parrocchia di Ognissanti in Roma è una vasta chiesa, lunga 60 metri,

e molto divota, con più di 25.000 parrocchiani, e va sempre crescendo.

Ho dovuto acquistare per mezzo milione di terreno tutto intorno alla chiesa

per difendere la chiesa e per fabbricarvi una grande Casa della Divina Provvidenza

in Roma; il terreno sono riuscito a pagarlo quasi tutto, ma ora me lo vogliono prendere,

perché c’è l’obbligo di fabbricarvi su, entro un dato tempo, ed io oggi non ho danaro!

 Mi pare che la SS. Vergine mi mandi il Padre Serra ad ajutarmi e darmi conforto!

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 E chissà che voi non siate, nei disegni di Dio, la mano della Divina Provvidenza?

Questo venivami in mente leggendo la vostra caritatevole offerta, e mi veniva da piangere

sia per le vostre espressioni piene di umiltà, di dolore e di pentimento, sia pel piacere

di sapere che ancora siete in vita e fate del bene, e considerando tutte le vostre

buone disposizioni di spirito, e la carità che mi volete fare per l’amore di Dio benedetto.

 Tutto quello che voi, o caro Padre Serra, mi darete, non a me né per me miserabile

voi lo date, ma lo date a Gesù Cristo, perché io tutto lo adoprerò per aumentare il numero

di sacerdoti apostolici e ajutare le vocazioni religiose di poveri fanciulli

che danno segni d’essere da Dio vocati, e per il bene della gioventù più povera e bisognosa.

 E nostro Signore vi pagherà di tutto, egli che ha detto: «Quicumque potum dederit

uni ex minimis istis calicem acquae frigidae.. non perdet mercedem suam[»] (Math.10,42)

 Sì, vi ricompenserà in terra e poi in Paradiso quel Dio che considera fatto a sé

quanto noi facciamo per l’amore di lui: Amen, dico vobis,

quandiu fecistis uni ex his fratribus meis minimis, mihi fecistis. (Math.25,40).

 Ma io, soprattutto, prego Iddio perché voi ritorniate, e veniate a finire la vita

sotto le ali della Divina Provvidenza.

 Sareste voi disposto in Domino ad ajutarmi, per quanto potrete,

in qualche paese di lingua spagnola?

 Don Orione non vi ha mai dimenticato, e in questa vostra lettera già presentisce

e affretta con l’anima il vostro ritorno!

 Quanto a ciò che mi scrivete nella prima parte della lettera, io ho tutto tutto tutto

dimenticato nella carità di n. Signore Gesù Cristo, come il Signore

certo che nella sua infinita e divina misericordia vi ha perdonato!

 La carità cancella molti peccati, dice la S. Scrittura.

 E per le vostre fatiche e la vostra carità penso che Dio vi prepari un’eterna

e celeste ricompensa!

 Ora desidero che mi scriviate tutto qui, e che veniste a morire vicino alla Madonna

della Divina Provvidenza, o almeno tra i suoi figli e sotto il suo manto.

 Voi avete amato sempre la Madonna, e incarico la Madonna di portarvi ancora a noi,

o in America o in Europa. Voi scrivetemi subito, ditemi cosa fate, con chi siete

e dove state, perché ora, con la morte del S. Padre, potrebbe darsi che debba anticipare

un po’ il mio ritorno in Italia.

 Noi qui preghiamo in questi giorni dolorosi per la Chiesa,

rassegnati alla volontà del Signore, e abbiamo piena fede che lo Spirito Santo

susciterà tosto un altro Papa che sarà il Papa della Divina Provvidenza,

e avrà la carità di un apostolo e il candore di un angelo!

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 Quanto al danaro voi mi scrivete subito quale e quanto è la somma totale,

in moneta spagnola, e a che cosa corrisponderebbe in lire italiane, press’a poco.

E, al tempo stesso, voi mandate metà la somma qui al Brazil-Rio de Janeiro

Casa del Preservação, a Rua Francisco Eugenio, 228, indirizzandola a me,

sacerdote Orione Luigi, residente a Rua Francisco Eugenio, 228 casa de Preservação

in Rio de Janeiro; e fate dei vaglia bancarî da esigersi qui su qualche banca

che sta anche qui in Rio de Janeiro, purché non sia la Banca Italiana di Sconto

che è in fallimento. Vedete che, nel fare il cambio dalla moneta spagnola

in quella brasilera, deve dare molto di più, perché la Brasi moneta brasilera vale meno

che la spagnola, e voi quel danaro che manderete qui fatene il cambio in moneta brasilera.

 Potreste fare un vaglia o assegno bancario sulla Banca Francese e Italiana

per l’America del Sud, (o su qualcuna altra) e fare non un assegno unico, ma due o tre,

secondo la somma che mi manderete, dividendola, e mandando ad ogni assegno

una particolare lettera raccomandata, ed esternamente indirizzerete la lettera così:

Al Rev.do Padre Angelo De-Paoli Casa de Preservação Rua Francisco Eugenio 228

(Brazil) Rio de Janeiro perché se io, momentaneamente, mi trovassi in altra città,

egli possa ritirare le raccomandate, come già l’ho avvertito. Ma metà della somma totale

la manderete invece direttamente in Italia, cambiando la moneta spagnola in lire italiane.

 Siccome la moneta spagnola vale più che l’italiana, così state attento nel cambio.

Farete degli assegni bancari (uno o più assegni secondo la entità della somma)

all’ordine del Rev.do sacerdote Carlo Sterpi, residente in Venezia, e da pagarsi

dalla Banca Commerciale Italiana di Venezia o da qualche altra banca in Venezia,

ma basta che non sia la Banca Italiana di Sconto che sta in fallimento.

 L’indirizzo di don Sterpi è: Orfanotrofio maschile alle Zattere in Venezia

I vaglia Gli assegni mandateli tutti per lettere raccomandate.

 Guardate che oltre all’assegno originale, vi daranno dei duplicati,

(ogni assegno ha il suo duplicato) che voi riterrete con voi, dato che si perdesse l’originale.

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 Mi pare ora di avervi date tutte le spiegazioni che mi avete richiesto,

- ma poi voi non ne avevate bisogno perché conoscete meglio di me come si fa.

 Don Angelo De Paoli vi manda i suoi saluti, e si raccomanda alle vostre orazioni.

E così mi faccio interprete di quelli altri che non sono qui.

 Attendo dunque vostre notizie, e intanto preghiamo e preghiamo, caro don Serra!

 L’orazione è di tutte le filosofie la più sublime e di tutte le scienza la più istruttiva:

l’orazione è la scienza delle scienze, e la sola che fa l’uomo contento e felice,

e che dà forza a noi poveri sevi di Dio per salvarci e salvare le anime.

 I Santi trovavano le loro delizie nell’orazione, perché lo spirito di orazione

è veramente quello che alimenta il fuoco interiore e dà la vita all’anima.

 Onde molto e molto mi raccomando alle vostre orazioni, - ed io farò lo stesso per voi,

caro Padre Serra! E, sopra tutto, vogliate ricordarvi di me all’altare di Dio,

e quando pregherete la SS. Vergine. Il nostro Istituto e tutte le nostre persone

sono particolarmente consacrate a Maria SS. Essa è la nostra tenerissima,

dolcissima e amabilissima madre!

 Tutto l’Istituto della Divina Provvidenza è un suo figliuolino!

 L’Istituto nostro sta sotto le ali della Divina Provvidenza e sotto il manto di Maria!

 Oh dunque salutiamoci in questo dolce amore e dolce nome di Maria SS.!

 Vi abbraccio, caro Padre Serra, in osculo Christi, e vi sono aff.mo in Gesù crocifisso

come fratello.


     Sac. Orione Luigi  della Divina Provvidenza


 I nostri due sacerdoti: don Paolo Albera e don Felice Cribellati

saprete che furono fatti Vescovi, in due diocesi d’Italia.