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 [+]        Anime !  Anime !

         [Tortona] 1 febbraio 1938-XVI


 Caro don Pellegrino,


 il Signore sia sempre con noi!

 Ricevo la vostra, sempre gradita, per quanto penosa lettera, penosa a voi,

che avete dovuto scriverla, penosa a me, che non vi posso aiutare.

Il Signore dispone così, in questo momento, e sia fatta la sua santa Volontà!

 Mi trovo, purtroppo, privo di danaro, e sovraccarico di tasse da pagare

e di debiti con i fornitori.

 In queste settimane si è dovuto pagare più di 160 mila lire per tasse, a Roma,

più di 60 mila a Bra, duecento mila da altra parte e più di 40.000 a Genova.

 Ora poi siamo obbligati a pagare il 10% sul valore di tutti i beni della Congr.ne

il ché passerà, certo, il milione. Non so proprio più dove dare la testa.

 E da Venezia chiedono, e i novizî bisogna mantenerli, e non ho nulla,

eccetto che la fiducia in Dio!

 Bisognerà che, d’ora innanzi, le case tutte mi aiutino a pagare le nuove tasse

perché è impossibile che questa povera Casa di Tortona, che ha già da mantenere

e vestire più di trecento giovani e chierici, - dei quali nessuno paga un soldo,

più altri 100 chierici del seminario di Montebello, 80 a Voghera, 135 al noviziato di Bra,

possa pensare anche ai debiti di altre case. Ora avremo 5 milioni da pagare

per il nuovo istituto di S. Filippo in Roma, = come si farà, - non so.

 È da tempo che penso di scrivervi di voler licenziare tutti quelli che non pagano

un mensile tale da mantenersi, o che non lavorano con tale lavoro redditizio,

che equivalga al loro mantenimento.

La Piccola Opera non può più, suo malgrado, continuare a mantenerli,

- né posso, in coscienza, aggravare di maggiori debiti la Congregazione, -

né per fare della carità, posso venire meno agli obblighi di giustizia,

e non pagare dove devo. Mai ho inteso che la Villa Eremo fosse un nuovo passivo,

ma un’Opera che vivesse da sé.

 Vi prego, quindi, caro don Pellegrino, di volermi segnalare, a volta di corriere,

tutte le persone (sacerdoti o non sacerdoti) che si trovano a Villa S. Luigi che

le quali fossero di passivo, con tutti quei loro dati che vi parrà di farmi conoscere,

loro condizione, età, stato di salute, indirizzo di loro famiglie o del loro Vescovo,

di persone o enti che li hanno affidati. Sapermi dire se hanno versato qualche somma,

se pagano un mensile, e quanto. Se i Vescovi passano almeno le Messe

e che elemosina mandano.

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 La signora che ci donò Villa Eremo nulla dispose in morte per Villa Eremo.

 La presente rimanga, per ora, riservata a voi: le disposizioni le farò pervenire di qui,

quanto ante.

 Vi mando tutto quel poco che ho, - e mi piange il cuore, caro don Pellegrino,

di non poter fare di più.

 Vedete se poteste darvi anche voi attorno, o a Varallo o fuori,

presso qualche benefattore o benefattrice, tanto da avere da pagare il debito,

e da incominciare libro nuovo.

 Vi conforto a portare con me la croce di questa penosa prova:

prego per voi e che la SS. Vergine ci benedica!

 Aff.mo


          D. Orione  d. D. P.

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