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 [+]        [Tortona] 13 dicembre 1933


 Caro don Castegnaro,


 Il Signore sia con noi!

 Stamattina è venuto ancora da Alessandria don G. Callegari, e anche è venuto,

ripetute volte, nei passati giorni, - don Sterpi ed io, presi da molto lavoro, si era a Genova,

- ma egli mi disse d’essere venuto un giorno sì e un giorno no.

 Venne per coadiuvare don Sterpi, come l’ho pregato; ma al Dante non tornò più

perché... è inutile venire: - non si può fare gli acquisti né amministrare,

quando non si fa la consegna della cassa.

 Vedi dunque, caro don Castegnaro, di passare l’amministrazione e la cassa del Dante

a don Sterpi o al don Giuseppe Callegari, perché, come ti ho detto e scritto,

sento che è bene unificare l’amministrazione, e portare qualche criterio nuovo

negli acquisti.

 Il pensiero di mettere costà il don Adriano Callegari, non essendosi potuto effettuare,

quando lo avevo proposto, - per l’opposizione che tu sai, - non è conveniente

che possa attuarsi ora, mentre ho già incaricato l’altro nostro fratello di Alessandria;

sino a fargli prendere l’abbonamento, e mentre dopo che già si è inteso col don Sterpi,

e che va e viene: sarebbe dargli una mortificazione che proprio non si merita. -

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