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G. P. A. M. !


 Carissimo Cesare,


 Sento dalla vostra cartolina del 28 corr. m. che i fratelli Piana e Rampini

vanno meglio, e ne ringrazio e benedico il Signore.

 Il Signore vuole che nelle sofferenze corporali troviamo un bene tante volte

infinitamente maggiore della sanità, troviamo sempre Iddio più presso.

 Serviamoci delle malattie e delle tribolazioni per crescere nell’amore di Dio.

 Mi addolora assai la notizia che mi date di Monsig. Vescovo,

e desidero essere quotidianamente informato del suo stato.

 Assicuratelo che nella S. Messa lo raccomanderò alla nostra Santissima Madre

del Paradiso, specialmente in questa prossima novena.

 Anche qui è il Signore che dà occasione al Vescovo di mostrargli tutto l’amore suo,

- e non solo al Vescovo, ma anche e più a noi: la mano di Dio toccando lui,

tocca..... noi pure. Questa mano sapientissima, che ha formati i cieli, fa qualche cosa

di ben più grande quando forma noi al celeste amore: serviamoci di tutto per amare Gesù.

 Unisco a questa mia due parole per fra Gaetano e per Buonfiglio.

 Salutatemi tanto Fornari, Curcio, Piana e tutti gli altri fratelli.

 Di don Albera fino a stasera non ho notizie: pregate.

 Se pregheremo, Iddio esaudirà i nostri voti, e specialmente la volontà delle labbra,

cioè l’Orazione, come dice Davide: Desiderium cordis eius tribuisti ei,

voluntate labiorum eius non frandasti eum. -

 Vi benedico tutti

 Vostro aff.mo in G. C.


          D. Orione

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