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[Al Molto Rev.do
Don Candido Garbarino
Chiesa di Ognissanti
Via Appia Nuova, N. 126 Roma]
Anime e Anime !
Tortona, il 26 nov.bre 1924
Caro don Candido,
Grazia, pace e conforto da nostro Signore Gesù Cristo!
Faccio seguito alla mia lettura che vi scrissi a Torriglia. E riferendomi all’incarico
che vi ho dato, perché in codesta Casa vi sia più spirito di carità e di unione
tra i sacerdoti, e da parte dei sacerdoti col popolo della parrocchia, - vi mando due lettere,
una
per don Salvatore Salvatori, del quale vi prego di interessarvi
perché
affinché possa avere quelle cure che gli fossero necessarie e guarire. Datemi notizie di lui.
L’altra lettera è diretta a don Gild, ed è in risposta ad una sua, (che pure vi mando),
perché vediate con occhio e cuore fraterno quanto c’è di vero.
La sua lettera poi me la rimandate, dicendomi com’è la cosa.
Bisognerà avvertire anche lui che non s’attacchi ad ogni cosa minima.
Ho saputo che egli ha chiesto un po’ di biancheria, per cambiarsi, a don Bruno,
e che questi gli avrebbe detto: «Voi non siete più alla Colonia,
e quindi non vi devo dare niente». Allora l’avrebbe chiesta a don Risi, e gli avrebbe detto:
«Voi siete qui provvisorio, e non vi devo dare niente».
Ora io non vorrei, proprio credere ciò, ma capirete che, se mai fosse vero,
sarebbe
subito necessario bene
che abbia avesse la
biancheria necessaria a cambiarsi;
- e senz’altro vi pregherei di interessarvi con don Fiori e di provvedergliela subito,
qualora già don Risi non avesse lui provveduto, o non credesse di provvedere.
Vi ringrazio di quanto farete nel Signore, e con l’ajuto del Signore.
È una missione la vostra delicatissima; - ma la Madonna vi assisterà. -
- Sarà bene che sentiate anche don Saba: «audiatur et altera pars».
Vedete che a don Risi mi sono ritenuto in dovere di comunicare che vi ho dato
l’incombenza della carità, sia in Casa con lo stringere di più insieme i fratelli nello spirito
di
concordia e di pace, che e
sia di vigilare perché i sacerdoti nostri, trattando col
popolo
e con i poveri usino molta carità.
Anche con i fanciulli non è mai troppo il riguardo: ditelo fraternamente ai nostri.
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Così non vedo bene che si dia del tu alle donne.
Cercate di insinuare nei nostri fratelli queste raccomandazioni, e Dio vi benedica!
Vi saluto fraternamente e benedico voi e tutti. -
Aff.mo in G. Cr. e Maria SS.
Sac. Luigi Orione d. D. Pr.
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