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Tortona, il 24 sett. 1926
Caro don Candido,
La grazia e la pace di Gesù Cristo siano sempre con noi!
Ricevo da Fedele la lettera che vi accludo; voi la leggete a don Vincenzo
e a don Fiori riuniti appositamente - Sappiatemi dire come il giovane si diporta, e poi,
dopo alcuni giorni, gli consegnerete la lettera che gli mando in risposta chiudendola
prima di dargliela. Intanto lo vigilate e lo confortate, se occorresse.
M’era venuto un pensiero: Non si potrebbe, intanto, provarlo a Monte Mario,
levandolo di lì? - Là non abbiamo un vero assistente, - egli colà potrebbe
(se vuole davvero) sentirsi più fuori dei pericoli e intanto ajutare di più,
facendo da assistente.
Intanto si vedrebbe, in pratica, lo spirito che dimostra. E voi altri non potreste trovare
uno fidato che faccia da portinajo? - Leggete anche agli altri due la lettera che mando
a Fedele, e poi la sigillate, e glie la date. Bisognerà che mi rispondiate un po’ presto
il parere vostro e degli altri due. E che ne parliate a don Ferretti in segreto, - per sentirlo -
Quell’ex Fra Mariano è ancora a Monte Mario? o fu licenziato?
Don Ferretti non mi ha scritto nulla in proposito.
Dopo quello che ha fatto, non deve restare a Monte Mario. -
Oggi ho scritto a don Opessi. -
Saluto tutti, conforto tutti benedico tutti!
Don Vincenzo farà gli esercizî presto.
Aff.mo in G. Cr. e Maria SS.
Sac. Luigi Orione d. D. Provv.za
Date a don Ferretti la lettera che accludo pel ch.co Gabbiotti,
- legga e poi la chiuda e consegni
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