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+ Anime e Anime !
Tortona, il XX sett. 1924
Caro don Manca,
Grazia conforto e pace da N. Signore Gesù Cristo!
Rispondo alle tue lettere
I Quanto al fratello, non ho difficoltà di mandartelo a Messina, solo vorrei sapere
come potrai fargli scuola. Vedo che, quando per un po’ di tempo non hanno vita regolare
e scuola regolare, si disanimano e perdono anche la vocazione: nostri probandi e chierici
Ora egli è a Villa Moffa con don Cremaschi, dove dovrebbe restare quest’anno
a farvi la 3ª ginn.le che è l’ossatura di tutto il ginnasio, - e a fortificarsi nello spirito
religioso. Anche durante queste vacanze ha scuola intensa.
C’è convenienza a levarlo dalla Moffa per metterlo a Messina,
dove - data la situazione generale della Casa e un insieme di cose, indipendenti da te,
non potrebbe certo fare vita più regolare che a Bra? né avere modo di studiare come a Bra? Però, detto questo, io - ripeto - non ho proprio alcuna difficoltà di mandarlo a Messina -
Solo sottopongo alla tua riflessione queste mie riflessioni.
Non vorrei fargli più male che bene -
II Quanto al ch.co Rossi Bernardino, egli finora non mi scrisse nulla,
né mi chiese di venire ancora a Messina - Mi chiese dì essere portato via da Messina
perché aveva trovato costì gravissimi pericoli. E tengo ancora le sue lettere -
Non so con che faccia ora mi avrebbe chiesto di ritornarvi[.]
Comunque jeri, scrivendogli, gli ho detto che mi meraviglio della sua leggerezza
di avere scritto a te che sarebbe venuto volentieri a Messina,
dopo che sa quello che c’è stato, e che Don Orione sa.
Rossi dunque non verrà affatto a Messina.
III Quanto al giovane di 16 anni, tipografo, prima di farlo andare a Venezia
vorrei provarlo a San Prospero per alcuni mesi. Hai visto il doloroso risultato
del fratello di Aliffi? Però, se egli si paga il viaggio per Venezia e deposita il viaggio
(la somma occorrente) pel ritorno, anticipatamente:
non ho difficoltà di farlo ricevere da don Sterpi anche a Venezia.
La verità è questa: non vogliamo addossarci a Venezia della gente
che non siamo sicuri che faccia bene, e se non ha dato, prima, affidamento di buono spirito
e di vera vocazione.
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Quanto allo studiare da sacerdote o meno, deve rimettersi a quanto la Congregazione deciderà, - come fanno gli altri. Certo se ne potremo fare un buon sacerdote,
ben volentieri lo faremo, puoi ben capire -
IV Penso sarà difficile poterti, al presente, dare l’ajuto di altro sacerdote,
perché ne devo mandare ben quattro in America, e sono pochi ancora.
È da due e più anni che aspettano quei poveri fratelli d’oltre mare.
Due andranno al Brasile e due in Argentina.
V Cercherò di toglierti Belviso e di mandarti uno più alto;
ma poi, chi gli farà scuola? Bisognerà pensarci.
VI
Non ho un chierico alto che sappia suonare l’Armonium. Ce
n’è uno, xxx xxx ,
buono di moralità, ma è molto fisso nelle sue cose,
che forse ti darebbe più dispiaceri che ajuti. Se si modificherà nel suo carattere,
vedrò di mandartelo, ma non così presto.
VI Sono lieto delle campane.
VII Mi fa gran pena sentire che corre a Messina la paralisi,
e prego Dio di liberarvi da ogni male -
VIII Abbiamo don Ferretti a Tortona, gravemente malato:
il pericolo per ora è stato scongiurato - Oggi è giunto don Sterpi che ti manda saluti
Tuo aff.mo in G. Cr. e Maria SS.
Sac. Orione d. D. Pr.
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