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 Vincenzo mio: - salute e pace di Cristo!


 Quando seppi da Albino che tu, o amico mio, pregavi per me, il mio povero cuore,

trafitto per la morte di mio papà, pianse di consolazione!

 Un’anima come la tua non può esser fatta che per consolare chi piange.

 La tua preghiera fu balsamo ai miei dolori; e la sventura m’ha persuaso

una volta più che la religione sola forma gli amici di cuore e ne santifica l’affetto.

 Ma tu ben sai, o dolce amico, che se io ti voglio bene: -

ti amo in un modo divinamente santo; e se tuo amico mi dico, lo sono solo ad un fine: -

per farti santo!

 Ascolta adunque, o fratello, la parola dell’ultimo levita di Dio: -

ascoltala benché disadorna: viene da un cuore che sente di amarti molto,

e da un’anima ch’è pronta a morire per salvarti.

 Vincenzo, non vedi che tutto passa? - e la gloria e la felicità di quaggiù

non esser che un sogno?

 Ah! ch’è pur tempo di finirla col mondo e di darci a Dio!

Che ci gioverà in morte onori e comodità, se non sarem santi?

 Su dunque, fratello: coraggio! Gettiamo in faccia al mondo traditore

l’onta de’ suoi amari disinganni: - e seguiamo Cristo!

 Non hai tu mai pensato al tuo avvenire? non mai ai disegni di Dio sopra di te,

ed alla santità della vita apostolica? - Pensavi ora e decidi!

 Non saresti lieto in punto di morte d’aver asciugate le lagrime a tante povere anime?

d’aver salvati tanti miseri nostri fratelli, che supplici t’avran stese le mani? -

Non piangeresti tu di consolazione se allora vedrai d’aver corsa la via del sacrifizio,

e d’aver irrorata de’ tuoi sudori e del tuo sangue la stola sacerdotale?

 Fratello mio, deh! pensavi bene, e risolvi generosamente per Cristo!

Il Cuore di Gesù lagrima sangue perché gli uomini di dannano: e tu non volerai,

angiolo di Dio, a salvarli? - Fratello, se Dio ti chiama, se Gesù t’invita a salire il Calvario,

a vivere ed a morire con Lui: - ascolta la sua voce - proponi e fatti santo!

 Lavora energicamente a perfezionarti ed a farti un buon chierico,

ed io spero che sarai un prete santo e forse un apost.

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 Per ora pensa a farti un buon prete.

 Far il prete!!!... Lo so: - il nome solo di prete muove oggi insulti

le pecore del volgo e le anime vili che governano; il prete vien considerato

come la mummia del sec. XIX: il vero prete vive oggi di sacrifizî ed è sacrificato!

 Ed appunto per questo noi saremo preti; vogliamo e dobbiamo essere santi

e strenui preti: l’empietà dovrà tremare al nostro sguardo!

 Coraggio e avanti: - avanti sempre nel bene!

 Gesù Anime e Papa!

 Vivere e morire per Gesù: vivere e sacrificarci per la salvezza della nostra

e delle altrui anime: vivere e procombere da eroi per le sante ragioni del Papa

che si identificano coi sacri diritti di Cristo: - ecco il programma dei santi: -

facciamolo nostro!

 Azione e preghiera: - sacrificio e coraggio!

 Avanti, o fratello: l’avvenire è del Cattolicismo!

 S’infrangono i diatemi superbi, e l’ombre dei regnanti scompaiono dalla scena

del mondo: - solo il Papato sta immobile sulla immobilità della fede di Pietro;

e il suo trono, sfidando i secoli, sorge eterno sovra la tomba de’ suoi persecutori.

 L’infamia della Croce e la volontà del Papa saranno mai sempre

la più splendida delle glorie nostre; saremo intransigenti e papali,

sarem gesuiti sino alla morte: senza curarci né di governi né di coronati.

 La marcia trionfale degli intrepidi campioni di Dio non si arresterà,

finché il vessillo di Cristo, sventolando dal Campidoglio,

saluti libero ed indipendente il sovrano più maestoso dell’universo: - il Papa - Re!

 A rivederci a lunedì: - tuo in Corde Jesu fratello.


           Luigi di G. + P.


 Di Tortona, il 28 Genn. 1892.

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