V035T023 V035P031
[Tortona, li] 5 Maggio [191]5
Rev.mo e caro signor arciprete, [di Monte Spineto don Balbi]
Ricevo la sua lettera, che ha la data di jeri.
Veramente
la mia a lei del 2 3
corr. non mi pareva tale da provocare,
neppur lontanamente, questa sua lettera.
Tuttavia, e specialmente per quanto si riferisce ai miei atti,
mi è assai facile sbagliare; quindi, se qualche cosa ho scritto
che le avesse potuto recare dispiacere, le chiedo scusa.
Se
ella con la sua non crede che non debba
più occuparmi
della
situazione del Monte Santuario,
- io me ne asterrò,
senz’altro,
e disporrò dei miei religiosi come Dio e i superiori mi suggeriranno.
E farò le cose in modo che ella, caro sig.r arciprete,
non
ne avrà nessun dispiacerie,
e ma tutto sarà in
grande pace e carità,
ajutandomi Iddio con la Sua grazia.
Che
se io dovessi avessi ad
interessarmene, le dico con molta sincerità
e
rispetto e con molto affetto che
intenderò intenderei
sempre attenermi ai criterî in breve,
ma chiaramente espressi in quell’altra mia lettera del 3 corr.:
di esaminare cioè la situazione dopo aver pregato: di non condannare nessuno
senza prima averlo bene sentito e avere sentito tutti:
di trattare la cosa con molta serenità di spirito,
e
con intendo vengono fatti anche
i cambiamenti che occorressero
vorrei
farli con molta carità nel Signore. Diversamente: non
ne farò nulla
piuttosto
con dolore piuttosto ma silenziosamente
mi ritiro e con carità amerei ritirarmi.
che
andare contro coscienza
Quanto all’andare lei dal novello Vescovo, questo mi farà anzi piacere:
mi
usi solo la carità di portargli queste
le mie due lettere. e
basteranno a
dimostrare
¨