V035T038 V035P048



 +         Messina, il 1 / I - [1]910


 Caro don Gatti,


 Stavolta le scrivo su carta che non par da Messina.

 Ricevo la sua del 30 / XII - [19]09, e rispondo breve per mancanza di tempo, -

a voce le potrò presto dire di più.

 1/ Non ho mandato a Tignale il dottor Bendandi né alcun altro

di quanti furono tirati lassù, eccettuatone da principio il P. Placido.

 Seppi poi, per accidens, che il Bendandi si trovava anche lui là,

e che avevano preso un altro Santuario e che si apprestavano ad eleggersi un superiore,

come dopo fecero. Io però prima, anche per non assumermi davanti a Dio

e a quella Autorità diocesana responsabilità di sacerdoti e di altra gente là accolta

e che non ho mai visto, e dai quali non avevo avuto manco una riga,

ho inviato una lettera raccomandata a quell’arciprete dichiarandogli che io non avevo

più nulla che fare, tanto più che cessava ogni mio obbligo fatto per un anno

colla fabbriceria del Santuario.

 Questo sapevano a Tignale, non so se tutti, perché pare che ciò che non conveniva

qualche volta si è tenuto nascosto.

 Dopo che si dichiararono cosa a sé per riunirsi, mi pare, ai Benedettini,

fui interpellato se io faceva o no ordinare sacerdote il Bendandi.

Lei che cosa avrebbe risposto?

 Io risposi che, avendo di pieno accordo lasciato di essere il loro superiore,

mi credeva anche libero da ogni impegno.

 Del resto eravamo rimasti che il Bendandi venisse a Tortona

a fare la sua prova, tanto che lo dissi mi pare anche a Mg.r Felici,

quando da principio gli esposi certi miei dubbî.

 Ciò che poi sia passato tra il Boccali e Bendandi, non ne so più nulla.

 2/ Quanto ad accettarlo ora, non lo credo conveniente:

 a) ne ebbi cattive informazioni da Mg.r Pinchetti, che è l’attuale superiore

dei santuariani, e ciò in via confidenziale;

 b) potrebbe parere che lo tolga di là, e non è corretto;

 c) se egli, come lei scrive, ha trascorso tanto a mio riguardo

mentre io non sapeva più nulla di lui, eccetto che voleva farsi santuariano,

come mi aveva assicurato Boccoli, non mi pare bene, non affatto per me,

ma per altri riguardi che si connettono a quanto da più parti mi venne riferito di lui

            V035P049


 E mi parrebbe conveniente, per quello appunto che so, di pregare lei

di avvertire Mg.r Felici di andare adagio a raccomandare il Bendandi altrove,

perché temerei ne avesse dopo dei dispiaceri. ; e questo

 Quanto a ciò che lei mi scrive del Boccali,

siccome noi non ci entriamo più, così lasciamolo nel cuore di Gesù

e raccomandiamolo alla Madonna, senza fare altro per ora.

 P. Placido, avendomi scritto che egli, avendo i voti, vuole venire a morire a Tortona,

gli si è preparata a Tortona una camera, ed ho domandato a Mg.r Pinchetti

di volermi riferire se può fare il viaggio.

 Io verrò per l’epifania; la prego di avvertire gli altri e dire a Piana

di avere pazienza.

 Mi riverisca Mg.r Felici - Se occorrerà alla presente qualche delucidazione,

lo farò a voce.

 Preghi per me Suo aff.mo in G. Cr.


          Sac. Orione  d. D. P.

¨