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[Veneratissimo Sacerdote
Pietro Tacchini
Vice - Parroco Sant’Antonio
Novi Ligure per Castelletto d’orba]
+ Anime ! Anime !
[23 Settembre 1897]
Carissimo mio Tacchini,
Accettati: - uno L. 100 anticipate, se può; - l’altro L. 150 anticipate, se può; -
dico anticipate, perché vedi anche tu che sono ammessi a pensione assai ridotta
e non c’è nessuna differenza di vitto tra loro e chi paga tutto.
Non posso proprio, e ciò è che mi rincresce, togliere la tassa d’entrata,
perché a me non ne vien niente; - è denaro che debbo spendere nelle loro lettiere di ferro,
nel medico, parrucchiere, lumi, pagliericcio e fitto di casa che, viene L. 1100 all’anno.
Poi ci sono i servi e i professori tutti che prendono paga, ed io stesso,
se voglio tenere aperto il collegio, debbo pagare un tanto.
Per loro considererai anche tu che venti lire più o venti lire meno, è poco o niente,
per me è tanto tanto.
Ti mando qui unite le pagelle d’accettazione.
Sono stato via di casa a predicare sù verso Cabella, a Cantalupo, a Rocchetta,
a Zebedassi, un corso di Esercizî a Borgo Adorno, poi a Montù Beccaria
e a Novi per quattro giorni. Alle tue lettere non si poteva rispondere da don Sterpi,
per le condizioni stesse; ti avrei scritto io dal Giarolo,
ma mi son trovato là in mezzo alle foreste.
Ti domando tuttavia perdono, e ti prego a voler considerare che la mia testa
è un gran cestone.
Ti rimando indietro il francobollo di cui ti potrai servire per dirmi se accettano.
Assicura che userò loro ogni riguardo come se fossero miei cari fratelli,
e li tratterò bene e farò anche col tempo altre agevolezze.
Ti bacio la mano, e mi raccomando alle tue sante orazioni.
Sono sempre il tuo antico amico.
Don Orione
Ti dico questo per farti compreso che non era a casa.
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