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 [+]        [Tortona, li] 11 Giugno [191]1


 Caro don Zanalda,


 Ho ricevuto qui domenica la tua lettera; l’altra che mi avevi spedito il 28 maggio

don Sterpi me l’aveva mandata a Messina e la ricevetti qui lunedì con altre carte.

 Oggi ho ricevuto anche il tuo telegramma. Fin da domenica però io aveva stabilito

per debito di coscienza di mandarti quanto tu mi chiedevi, cioè L. 2000,

in parziale restituzione del mio debito del quale ti ripeto non ti sarò

mai sufficientemente grato, perché fu una vera opera di carità che tu mi hai fatto.

 Ora tu devi sapere che io sto per fare un mutuo su questa Casa di Tortona,

appunto per pagare te e qualche altro debito, e questo mutuo lo sto facendo

colla Cassa di S. Paolo di Torino che è un’opera Pia di prestiti che poi si scalano poco

a poco ogni anno. Ora, come tu comprenderai, sono cose che non si possono fare in due

o tre settimane e quindi benché io sia già stato assicurato bisogna che lascî

che la pratica faccia il suo corso.

 Io quindi perché tu possa provvedere alle tue urgenti necessità ti mando L. 2.000

in cambiali da me firmate. Una da L. 1000 mille scontata alla S. Siro di Broni le altre due di L. 500 ciascune rimandata don Sterpi.

 Io sono unico proprietario di questo Istituto su cui non c’è un centesimo di ipoteca.

Tu gira le cambiali ed io alla scadenza le pagherò o in tutto subito o in parte, e appena

fatto il mutuo ti restituirò il denaro. Solo ti pregherei di non farmi scadere le cambiali

tutte a tempo, ma di darci un po’ di intervallo dall’una all’altra per darmi un po’ di respiro.

 Io del resto comprendo la tua necessità e quindi non credere che possa in me

alterarsi menomamente la nostra amicizia. Mi rincresce solo

di non potere subito soddisfare tutto, e darti il contraccambio di altri ajuto

come tu hai fatto con me, e ti assicuro che ci soffro di non poterlo fare.

 Tu anche comprenderai che mi sono trovato legato a Messina

proprio quando qui avevo i muratori e tutta la parte nuova da pagare,

per cui oggi mi trovo in questi dolorosi momenti, mentre se fossi stato da queste parti

e libero di poter raccogliere offerte, forse non ci sarei: a quest’ora avrei già pagato

o tutto o quasi tutto.

 Non mi dilungo perché non posso non per mancanza di affetto, e ti prego di scusarmi.

Iddio ti dia pazienza con me, e ti dia grazia di non dover soffrire per me troppo,

avendo tu già assai sofferto. Ti saluto carissimamente. Io parto stasera - Venni per assistere

ad una messa nuova e per sistemare una vertenza del dott.r Bonino con le sue cognate,

e il Signore mi ajutò.

 Prega per me, ed abbimi in Nostro Signore G. C.


        Sac. Luigi Orione  della Div. Provv.za


 P. S.  Fa il piacere di avvertire don Sterpi quali scadenze ci dai  per poterci regolare

pei pagamenti.

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