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          Messina, 27 / 6 [1]910


Caro mio figliolo, [ch. Camillo Risso]


e dunque come va? Anche quest’anno hai voluto colmare di auguri il mio onomastico.

Il Signore esaudisca la tua preghiera! e mi assista, e mi benedica,

e sia sempre con me la Sua grazia.

 Io Li prego il Signore e la Madonna SS.ma per te di frequente,

e ti metto insieme con tutti i miei figlioli.

 Ho visto l’ultima volta che fui a Roma il tuo Preposito Generale,

che è veramente un sant’uomo, e si è parlato, mi pare anche di te,

e tanto del vostro Fondatore.

 Il Signore vi conforterà, siatene pure sicuri;

e premierà la vostra ubbidienza alla chiesa.

 Quando prenderai la Messa, me lo farai sapere,

che io voglio pregare più particolarmente, che tu abbia ad essere

un ferventissimo religioso; e chissà che allora non venga al calvario??

 Oh se ti potessi vedere dire la prima S. Messa e servirtela

sarebbe per me una grande consolazione, poiché tante volte ti porto sull’altare con me,

e ti offro al Signore, insieme con me e con i miei figlioli, perché tu sia tutto di Gesù

e degno figlio del tuo santo Istituto.

 Sono più che sicuro che continuerai a raccomandarmi a N. Signore,

alla Madonna e al benedetto tuo Padre.

 Mi riverisci tanto, tanto il Preposito Generale e tutti i tuoi superiori.

 Ti benedico in Domino e sono in Gesù Cristo Crocifisso e in Maria SS.ma.

 Tuo aff.mo


         Sac. Orione della Div. Provv.

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