V035T133 V035P158
Anime e Anime !
Messina, 8 / 1 [1]911
Caro don Risso, figliolo e fratello mio nel Signore,
Oggi dunque sarai stato ordinato sacerdote,
e a quest’ora avrai per la prima volta consacrato il Corpo e il Sangue
di Nostro Signore Gesù Cristo.
Che ti dirò io oggi? - o mio caro figliolo? Che abbia pregate per te, già lo sai.
Io ti rivolgerò dunque le sante parole che il benedetto tuo Fondatore e Padre
rivolgeva ad un diacono, a lui carissimo, congratulandosi del suo imminente sacerdozio.
(La lettera è del maggio 1834 ed è riportata al v. XXXI delle sue Opere,
edite dal Paravia nel ‘57, Torino).
«Innalziamo cantici al Signore, ed umili preghiere acciocché
insieme con la immensa dignità, venga congiunto lo spirito sacerdotale.
Qual distacco non produce nell’anima (il sacerdozio)!
qual preziosa morte alle cose visibili! qual generosità nel patire! e qual zelo
nell’operare a salute dei prossimi e all’incremento della chiesa!
Ah, se tutti i cristiani sono chiamati alla santità, vocati sancti,
certo i sacerdoti devono averne una consumata, luminosa; e non possono farla con meno,
se pur vogliono corrispondere alla grandezza della loro vocazione,
e assicurarsi la salute dell’anima. - Io tutto questo gran bene spero per lei,
mio caro Giuliari, (scriveva al Conte C. Giuliari), e debolmente glie lo prego
e glielo faccio pregare, come ella desidera nella sua.
M’abbia ella in compenso presente nei suoi primi fervori, e m’impetri
di poter risuscitare in me ed ingrandire quello spirito sacerdotale che solo desidero
e che tengo in conto maggiore di ogni tesoro. Ma me misero! quanto ne sono povero!
Non più: io La lascio immersa nelle sue sante occupazioni,
nelle quali parmi di vederla beata in questi giorni...».
Ora, se quel Santo e dottissimo sacerdote, che fu il vostro Fondatore,
si diceva povero di quello spirito sacerdotale che teneva in conto maggiore di ogni tesoro,
e si raccomandava alle preghiere dell’amico, ché dovrei dirti io,
che sono così peccatore e ignorante, e così freddo col Signore e con le anime sue?
V035P159
Prega dunque sempre nelle tue Messe per me,
e impetrami di poter risuscitare in me lo spirito sacerdotale,
e ingrandirlo e averlo ognora in conto maggiore di ogni tesoro.
Gesù ci faccia suoi per i suoi dolori e la sua croce,
e la SS. Vergine benedica al tuo sacerdozio, e possa tu fare un gran bene alle anime
e servire e morire per la s. madre chiesa.
Ti abbraccio in Domino.
Aff.mo
Sac. Luigi Orione della Div. Provv.za
P. S. Mi riverisci tanto il padre Preposito Generale, se egli è costà,
e anche tutti gli altri padri.
¨