V035T136 V035P162
Al M. Rev.do Signor Don Camillo Risso
Collegio Rosmini - Domodossola
Avezzano 1° Luglio 1915
Anime e Anime !
Carissimo in Gesù Cristo,
rispondo con assai ritardo alla graditissima tua.
Dio ricompensi la tua bontà e le tue orazioni per l’anima mia
e pel piccolo Istituto della Divina Provvidenza.
Come vedi, sono ancora qui, tra gli orfani, - sono i miei piccoli fratelli,
i più cari figli della Divina Provvidenza: essi sono tutto per me,
o almeno dovrebbero essere tutto: i mie occhi, il mio respiro, il mio cuore in G. Cristo
e la mia vita: sono Gesù Cristo stesso.
Prega, caro don Camillo, per me e per tutti i miei, e per questi specialmente,
molti di essi non hanno più nulla sulla terra: di famiglie di dieci e anche di più persone,
non rimane spesso che un povero orfano. Essi possono dire davvero: -
« pater meus et mater mea dereliquerunt me, Dominus autem assumsit me»;
poiché, pur nella loro sventura, la mano del Signore
io l’ho vista in cento casi stendersi paterna sulla testa di questi cari figlioli.
Ma il Signore che vorrà dirci con questi terremoti e con queste guerre? -
Ah! non altro che ci umiliamo e rivolgiamo a Lui, specialmente noi sacerdoti suoi.
Ti abbraccio in G. Cristo e in Maria SS. e bacio con figliale devozione
le mani al Preposito Generale: e a tutti i tuoi confratelli, e a te.
Aff.mo tuo
Don Orione
P. S. Sai che avrò forse occasione di venirti a trovare? Ho iniziato jeri 30 / 7
in Ameno (Orta) un ricovero per poveri vecchi abbandonati a causa della guerra.
Speriamolo presto quel giorno.
¨