V035T138 V035P165
Anime e Anime !
Roma, 3 / 1 [1]919
Caro don Risso,
Grazie di tutte le cose belle e sante che mi hai scritto; e, più che tutto, delle preghiere.
Anch’io prego per te di cuore Iddio, che ti conforti di ogni grazia
e benedizione celeste.
Sono stato, presso la festa di S. Camillo, a pregare alla Maddalena,
su la tomba del tuo Santo, e te lo volevo poi scrivere; ma poi m’è passato via il tempo.
Ora ci voglio ritornare, e quando ci passo vicino, e non m’è dato poter entrare in chiesa,
pure voglio pregare quanto potrò per me e per te, caro mio Risso.
Quando vedrai il Preposito Generale digli che quel Gabbarini,
il figlio del portinaio di S. Carlo al Corso, che rimase orfano di tutti,
fa assai bene e nella pietà e nello studio, e sta bene. Si trova a Bra,
dove ci abbiamo un gruppetto di probandi, e gli fa scuola quel chierico Pagella,
che fu già lì a dare la licenza liceale due anni fa, poi diede quest’anno la licenza liceale
a Sanremo con esito molto soddisfacente, ed ora m’aiuta a crescere i nostri fratellini.
E me lo riverisci tanto il p. Preposito, e pure il suo segretario, quell’irlandese.
Così mi farai cosa gradita se vorrai fare gli auguri di buon anno
(siamo ancora nell’ottava), a tutti i buoni padri di codesto Collegio,
e specialmente a quello che ha risposto cosi magnificamente a quei giudizi sul Rosmini
dati da Ausonio Franchi, nell’Ultima Critica.
Ed ora, caro don Risso, che ti dirò?? Sai che è morto pure don Bozzini,
l’altro arciprete,, successo al teologo Brizio di San Calogero??
E in pochi dì. Oh! come si fa presto!! E che morte! che morte!!
Ah! ringraziamo di cuore Iddio della vocazione religiosa che ci ha dato.
Oh! quante quante volte ho dovuto constatare, specialmente riflettendo su la vita
o su la morte di certi preti secolari, che la vocazione religiosa,
come ben diceva il tuo Santo Fondatore, è il più gran benefizio di Dio,
dopo il S. Battesimo.
Ti saluto in osculo sancto, e prega ognora per il tuo.
Aff.mo in G. Cristo e Maria SS.
Sac. Orione della Div. Provv.
¨