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Al Rev.do Padre Augusto Tormene
Preposito Generale Ist. Cavanis
Scuole di Carità - Venezia
Tortona, - 23 Gennaio [1]918
Sia lodato G. Cristo !
Caro e venerato Padre,
Non voglio chiudere questa giornata senza scriverle,
per assicurarla che i suoi cari figlioli in Gesù Cristo sono giunti, dopo un viaggio,
che mi dissero abbastanza buono.
Andai a riceverli alla stazione, e si andò direttamente da Mg.r Vescovo,
che li accolse molto bene. Erano le 3 e mezza, e si rifocillarono un poco,
e indi li ho condotti alla loro piccola residenza, a S. Rocco.
Poi stasera andai ancora a vederli e a benedirli. Deo gratias.
Anche i loro bagagli furono già ritirati e consegnati.
Essi abitano presso la chiesa di S. Rocco, ed è questo il loro indirizzo.
È una bella chiesuola con 5 altari, che sarà così officiata da loro.
La Santa Messa nei giorni feriali la si può celebrare all’ora che più accomoda
alla piccola comunità, e nei dì di festa è alle ore 10.
Questa S. Messa festiva è frequentatissima, ed io continuerò a spiegarvi
un po’ di S. Vangelo, mentre il sacerdote celebra, diversamente quella buona gente
resterebbe sempre senza la parola di Dio.
La piccola e modestissima abitazione è al piano superiore
affatto indipendente da ogni altra, e libera da ogni soggezione di altra gente.
È un po’ piccola; È ciò che più mi spiace è che debbano dormire in sacconi,
perché non ho più materassi disponibili, ma il Signore li conforterà altrimenti.
Essi d’in Casa possono andare comodamente per la visita al SS.mo Sacramento,
sull’organo o in una tribuna, che è a lato dell’altare maggiore,
ove si conserva Nostro Signore.
Il locale è molto sano, specialmente dove faranno studio, e passeranno
il maggior tempo.
Essi non avranno poi che da uscire dalla loro porticina,
che subito la porta che è appena oltre è quella del Convitto ecclesiastico,
dove ora sono raccolti ed hanno scuola i pochi seminaristi superstiti.
Anche pel passeggio sono a 20 metri fuori di città, e subito vi è la salita al Castello,
con vedute bellissime, e tutte colline.
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Spero che ella, o buon padre, verrà presto a visitare i suoi figli in X.sto,
i quali potranno qui con ogni agio attendere agli esercizî della vita religiosa,
propri del loro Istituto, facendo comunità a sé.
Capisco che, specialmente i primi giorni, sentiranno la durezza della prova,
ma, con l’aiuto di Dio, cercheremo tutti di confortarli con tanta fraterna carità,
che abbiano a sentire il meno possibile il distacco dai loro padri e fratelli in Gesù Cristo.
Sì, caro Padre generale, farò tutto quello che è in me per questi suoi figli,
e spero che il Nostro Buon Signore mi ajuterà.
Sento che sono molto indegno di averli qui, e riconosco che è una grande carità
e un tratto di Divina Misericordia che Iddio fa all’anima mia per chiamarmi a lui,
e non voglio abusarmi anche di questa grazia. Preghi per me.
Sì, caro Padre, accetto ben volentieri di stare unito con lei nel cuore di Gesù,
ma lei mi voglia ajutare con le sue orazioni, e mi tenga ben stretto
attorno al cuore del Signore.
E gloriamoci della volontà del Signore!
E il Signore terrà conto di ogni dolore e gemito del vostro Istituto,
e queste pianticelle, inaffiate dal dolore e dalle tribolazioni dei giusti,
daranno grandi frutti di santificazione di anime!
Qui seminat in lacrimis, in exultatione metet.
Euntes ibant et flebant mittentes semina sua; - venientes autem venient eum exultatione portantes manipolos suos!
Quanto sono belle e consolanti queste parole dello Spirito Santo!
Coraggio adunque in Domino, caro padre! Abbracciamoci nel Signore
e ajutiamoci ad amare il Signore! Il resto che vale?
E nel Signore e amor nostro G. Cristo e nella Sua e nostra dolce Madre
la Madonna SS. e anche nella santa nostra madre la santa chiesa;
mi abbia e mi ritenga sempre per suo servitore e fratello.
Sac. Luigi Orione della Div. Provvidenza
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