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          Roma, il V / X [MCM]XVI


 Mio caro figliolo in Gesù Cristo


 Ti accludo lettera dei figli di don Guanella. Devo correre di qua e di là:

non ho la possibilità di scrivere ora di quel Santo. Desidero farlo,

ma sento che ora non lo potrei come il cuore e la carità di N. Signore vogliono vorrebbero.

 Scriverai dunque tu: perché anche pubblicamente si siano sia edificati

dai vincoli di carità che ci furono tra don Guanella e il povero peccatore che scrive:

perché tra i servi della carità e i piccoli figli della Divina Provvidenza viva sempre

e arda vivissima e dolce e fraterna veramente la carità di Gesù Cristo crocifisso.

 Scrivi dunque la nostra visita a quel Santo: con semplicità nel Signore,

e descrivi tutto ciò che tu hai visto e sentito: parla di Lui, e non di noi,

e solo solo solo quel tanto da che è necessario a far risplendere la carità

e l’unione dei nostri cuori in Gesù e nella santa chiesa di Dio.

Sarà a un conforto ai buoni: i cattivi si uniscono nel male: quelli che vogliono amare Dio

e il prossimo, e lavorare nella s. chiesa da servi fedeli e con amore di figli devoti

alla s. chiesa di Roma, è bene che si uniscano in Gesù Cristo, e lavorino uniti

e si amino nel Signore.

 Scrivo dunque che non posso, ma che uno dei miei figlioli manderà alcune righe.

 Tu poi sei di Como, e sei quello che eri là a rappresentare tutti i nostri fratelli

della Div. Provvidenza.

 Sî non molto lungo, e scrivi solo da un lato una facciata dei fogli: scrivi chiaro.

Prega prima, e poi fa in Domino.

 Correggi bene.

 Non essere ricercato nello scrivere nelle parole, ma vivo e corretto sì.

Cerca di commuovere e di esprimere tutta l’unione e la carità di Gesù Cristo

che tu ha visto e sentito in quei momenti, - e la dolce serenità del Santo.

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 E spedisci senz’altro e presto -

 Firma l’articoletto: chierico Americo Bianchi dei figli della Divina Provvidenza.

 Ti benedico.

 Aff.mo in G. C. e Maria SS.


          Sac. Orione  d. D. P.


 Mi mandi copia dell’articoletto a Tortona, dove sarò domenica.

 Sono felice che il primo scritto da te firmato sia su don Guanella.

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