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         [Tortona, li] 22 Giugno [191]7

 +        Anime e Anime !


 Caro Bianchi, mio caro figliolo nel Signore,


 leggo la tua lettera, e sono molto confortato della tua promessa

che sarai tutto del Signore e secondo i miei desiderî.

 I miei desiderî tu sai bene quali sono: che tu unisca ad una grande pietà verso Dio

e le anime un amore senza fine alla santa chiesa e al Papa.

 Noi e il nostro Istituto dobbiamo vivere di questo amore a Dio e al Papa,

e diffondere questo amore, che sarà la luce e la salvezza del mondo. Io ti ajuterò tanto,

ti ajuterò sempre, fin ché resterò di qui, e poi quando la Madonna mi porterà in Paradiso.

 Penso molto a te in questi giorni e prego di frequente per te;

trasformando il pensiero in una preghiera per te.

 Dunque non sentirti sperduto, perché ti sto vicino con lo spirito, e nel Signore.

 Come stai di salute?

 Mi devi dire tutto come stai per levarmi di pena; e, se non ti senti bene,

non temere di dirmelo, perché io devo pure saperlo per regolarmi.

 Desidero che tu dia codesti esami ora, ma devo pensare anche e molto alla tua salute.

 E così abbi confidenza con don Quadrotta, e chiedi tutto ciò che ti può abbisognare.

 Mi raccomando assai, caro Bianchi.

 Coraggio dunque! Prega quanto devi: studia quanto puoi, -

e la SS. Vergine ti assisterà, non ne dubitare.

 Ti metto ambo le mani sul capo, e ti benedico con affetto di padre in Gesù Cristo

 Tuo


           Sac. Orione  d. D. P.


 P. S.  Ti unisco una lettera di Attilio; manda a tuo papà alla mamma, allo zio,

ai fratelli qualche cartolina con saluti affettuosi, - poi vedremo.

Una parola scrivila a Placidino, facendogli coraggio per suoi esami.

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