V035T197 V035P227
[Non digitata minuta di 4 fogli]
[Al Molto Rev.do Sig.
Sig. Don Canegallo
Arciprete di Casella Ligure]
Riservata
+ Messina, il dì 8 / 1 [1]911
Carissimo arciprete e amico,
Ho ricevuto e gradito assai la tua lettera, la quale, per la parte che mi riguarda,
mi ha anche fatto passare un buon quarto d’ora di lietissimo umore,
in mezzo al molto lavoro che ho.
Sono pienamente d’accordo con te sui meriti insigni della persona di cui mi scrivi
con tanto affetto, e ti confesso che ne ho sentito vivo compiacimento perché ho capito
che sei di quelli che non solo non demoliscono (ciò che non dubitavo) me che delle persone
più venerande del nostro clero hai la meritata stima, poiché esse sono davvero i nostri
maestri, e quelli che, pure tra i dolori, continuano nel clero della nostra cara diocesi
la tradizione di serietà, di dottrina e delle più sante virtù sacerdotali.
La tua lettera, mio caro Canegallo, mi ha fatto proprio consolazione: Dio ti benedica!
Del resto, quanto a me sarei ben lieto, ma ho ragioni di credere
che vi si opporrebbe la sua grande umiltà, avendo egli una pietà e spirito sacerdotale
molto profondo e sentito, ed essendo di una umiltà vera.
E, in secondo luogo, io, credilo, caro don Canegallo nulla posso e nulla,
nulla valgo, e non te lo dico per ostentazione; poi qui è lo Spirito Santo che fa,
et Spiritus ubi vult, spirat.
E adesso mi raccomando di pregare per me, poiché mi sento molto miserabile
e ignorantissimo per questo ufficio. Io vorrei da N. Signore
poterne presto essere liberato se, come credo, così piace a Lui,
per il maggior bene di queste anime.
Io non sospiro altro che di ritornare tutto tra i miei ragazzi e fare le s. missioni
per le nostre montagne. Prega il Signore che mi faccia questa grazia,
e ti prometto di venire a predicare anche a Cabella;
ma non più con delle prediche così lunghe, come quella là della festa di S. Caterina
(o S. Giovanni mi pare) - almeno, o lì o a Savignone - quando c’era don Bianchi
che avete dovuto venire a tirarmi la veste per farmi discendere dal pulpito.
Dunque addio, caro arciprete, e preghiamo.
Gesù ti dia ogni consolazione, e abbimi per tuo aff.mo in X.sto.
Sac. Luigi Orione
della Piccola Opera Div. Provvidenza
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