V035T216 V035P249
[incompleta]
+ [Maggio 1914]
Caro don Luca, [Montà]
Mi telegrafa don Cremaschi che voi non intendete di andare a Messina,
sinché non abbiate parlato con me.
Eravamo già rimasti che voi sareste andato a Messina,
e dopo, quando ci siamo altre volte riveduti, mai avete avuto nulla da opporre
alla vostra destinazione a Messina.
Ora se volevate parlare a me, potevate farlo passando a Roma,
tanto più che nell’ordine dato c’era che vi sareste riposato a Roma.
Io vi avevo ottenuto per oggi l’udienza del S. Padre, perché aveste anche il conforto
della benedizione Apostolica, - tanto mi ritenevo sicuro che,
come fatto tutti gli altri che davvero ubbidiscono sareste subito partito
secondo la disposizione data.
Caro don Luca, io non so più che pensare di voi. Vi raccomanderò al Signore
e alla Madonna.
Intanto poiché io non posso certo venire a Bra, per sentire che avete da dirmi
a scusare questo vostro modo di procedere sempre secondo la vostra volontà,
vi dico di recarvi tosto a Tortona, poiché non posso con questi esempî concedere
che restiate di più in codesta Casa, ove si formano i novizî.
A Tortona vi raccomando di riparare con condotta umile ed edificante
il poco buon esempio dato più volte l’anno passato
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