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 [+]       [Tortona, il] 18 settembre [190]0


 Carissimo amico e fratello in n. Sig. Gesù Cristo,


 Vi scrivo che non so quale ora sia di notte, e dopo un giorno di stanchezza:

abbiate la carità di compatirmi se, anche non avendo ancora letta la vostra lettera,

rispondo alla buona tratto per tratto, perché ho la testa che non potrebbe tener dietro

a rispondere dopo aver letta tutta interamente.

 I Ringrazio della cooperazione che presentemente avete stabilito di darmi

per la Piccola Casa di S. Fogliano: speriamo che le cose finiranno di porsi

nell’aspetto desiderato, ed io, da parte mia, spero, con l’aiuto del Signore, di fare di tutto

perché il Signore sia con noi ad edificare: lietissimo di aiutare una mano al Signore

a distruggerla, quando fossi convinto che la Casa non è di gradimento a Gesù.

 E questo per ciò che riguarda S. Fogliano, ora veniamo al resto.

 Convengo pienamente con voi per ciò che riguarda la perpetuità in sé stessa

dell’adorazione quotidiana, universale. Quando una istituzione è da Dio,

e si mantiene viva nello spirito di Dio, il Signore pensa lui a stabilirla

e a renderla perpetua.

 E penso proprio anch’io che la Carità verrà da Gesù, perché non può venire

che da Lui: e la porta della misericordia del Tabernacolo sarà certamente

la porta delle divine misericordie

 Anch’io sento un grande desiderio di amare il Signore, e di consumare la mia vita

davanti a lui, con me mi pare che ci debbano essere altri tanti, ma io non è questo

che cerco, ma lui che mi preme e mi soffoca, e di cui ho bisogno di vivere e di morire:

della sua vita e della sua morte.

 Io vi dichiaro che non so nulla, e non vado cercando null’altro che Lui Lui! Lui!

Ho deposto la mia vita ai Suoi piedi per restare sempre là, e anche il sollevare la mente

a pensare ma poi come sarà, sarà così o sarà così non lo posso più fare,

fiat voluntas Tua sicut in coelo et in terra: ecco l’unica cosa che io posso dire al Signore.

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 19 Settembre [190]0


 Con l’aiuto del Signore, avanti che quest’anno finisca,

inizierò la famiglia degli Adoratori quotidiani e perpetui di Gesù Sacramentato,

perché sono convinto che questa sia la volontà del Signore, ma io non so né di essere

il mandatario, né se questa famiglia religiosa sia per diventare un Ordine:

Sia fatta la volontà del Signore sì in cielo che in terra!

 Io vi dico questo, perché non voglio ingannare voi né altri, solo vi dico questo:

guardate, o i miei buoni fratelli, io mi metto per una strada e voi fatemi la carità

di sedervi almeno sulla riva del fosso, pregate intanto per me e se vedete che io vado male,

datemi una voce che io mi metta ad andare bene, e se vedete invece che io vado con Gesù,

e vi sentite anche voi di venire, venite o fratelli, venite che con Gesù si sta bene;

si muore vivendo e si vive morendo.

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 Vi ho parlato quella sera per fare la volontà del Signore, vi ho scritto

per fare la volontà del Signore: vi dico queste cose per fare la volontà del Signore!

Fate la volontà del Signore, o fratelli! Come un figlio quando china la testa dice di sì,

di fare la volontà di suo padre e di sua madre, così il primo passo,

e l’atto stesso dell’Adorazione è già una rinuncia continua quotidiana, universale,

e perpetua della nostra volontà nella volontà del Signore: fate la volontà del Signore,

o fratelli, e fatelo amare e adorare quotidianamente, universalmente e perpetuamente.

 Eh sì, io sento che siamo già uniti ed abbiamo un vincolo,

tale di unione che non si frangerà mai più, pregate solo che non mi franga io:

questo ve lo raccomando proprio di cuore.

 Perché mutamento? L’Adorazione sarà l’Adorazione!

Come nascerà, come crescerà, come si renderà di fatto di fatto universale e perpetua

l’Adorazione quotidiana, non ho mai pensato: solo so che l’Adorazione sarà l’Adorazione

e sarà consumazione e vita.

 Adesso non capisco più niente, solo la mia miseria, quindi lasciatemi finire,

e vado a dire Messa.

 Pregate per me, salutatemi Perazzo, e sia benedetto e amato

e adorato ora e sempre Gesù.


           D. Orione


 Nella casa di S. Fogliano c’è un ragazzo in peccato, e fa del male -

Vi dico così perché mi pare di dovervi dire questa cosa,

ma vi prego di servirvene per voi solo.

 Che Gesù vi benedica e benedica la Casa.

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