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 +         Sia lodato Gesù Cristo !

          Tortona, 3 maggio 1919


 Carissimo nel Signore,


 Ricevo la tua lettera del I maggio.

 Se tu rifletti anche un poco sulla tua lettera stessa, ti sarà facile comprendere

che per prendere io un provvedimento quale desideri, è necessario che io conosca i motivi,

e che mi si parli chiaramente.

 Non comprendo perché tu non debba o non possa scrivermeli,

mentre per iscritto puoi meglio fermare tutto il tuo pensiero e giustificarti.

 Attendo quindi da te una sollecita relazione al riguardo,

e paternamente ti conforto a farmela senza sottintesi.

 Quanto al metodo del bastone, tu sai che, assolutamente, non si devono adottare

questi sistemi, e sono lieto di vederti ben persuaso di ciò.

 Noi abbiamo nell’educare la gioventù un’altra forza che è tutta morale:

l’educazione della gioventù è un ministero sublime e un olocausto e sacrificio continuato.

 La tua lettera mi pare che sia arida arida e priva di quella alta luce di Dio,

che è il più grande conforto a chi si fa padre degli orfani, e va agli orfani

per portarli al Signore.

 Ora non dico questo per confonderti, o figliuol mio, lo scrivo per animarti,

perché la tua opera è opera di grande merito e assai grata a Dio, ma tu hai più bisogno

di spirito di Dio.

 Di questo come ne hai bisogno tu ed io stesso ne ho bisogno, così è necessario

imprimere (per educare all’onesto vivere cristiano e civile)

profondamente negli animi dei fanciulli il principio degli eterni destini dell’uomo,

e un’alta idea del dovere, e infondere nelle loro anime una forte volontà e desiderio di bene

e della virtù, - e curare, curare, curare molto la pietà e la vita cristiana.

 Non cercare di farti temere dai giovani, cerca di farti amare come un loro fratello:

non sofisticare sulle piccole cose, ma confortali confortali sempre al bene,

e cerca di mai, di mai inasprirli, o caro Berton.

 Invigila di continuo sopra di essi, come fa un fratello maggiore che ama,

il quale per conseguenza, teme anche.

Attaccati alla Madonna SS. in questo mese, e attacca alla Madonna i tuoi ragazzi,

e vedrai che ogni cosa andrà meglio.

 Abbi confidenza col tuo Direttore di lì, e digli tutto come un fratello.

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 Se non ci sono ragioni urgenti e gravi davvero, io non ti vedo bene venire via

in questi giorni da Monte Mario, mentre fra qualche mese dovrai già essere cambiato,

come ti ho detto: saresti un vinto, non un vincitore in Domino.

 Tu ora mi scriverai tutto, e poi rimettiti nelle mani di Don Orione,

come in quelle di un padre in X.sto, e sii contento di fare nel Signore

e per l’amore delle Anime quello che poi deciderò in Domino.

 Mi saluti il direttore e fra Igino.

 Ti benedico e ti conforto con molto e grande affetto in Gesù Cristo -

 Tuo


         Sac. Orione Luigi  della Div. Pr.

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