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Riservata
+ Anime e Anime !
Tortona, il 10 ottobre 1922
Caro don Berton,
I
È giunto don Raffaele, che il
quale mi consegnò la tua; egli fece buon viaggio.
II Sono lieto che la Gavazzi ti abbia consegnata la chiave e spero che Pasquale
e [Francesco] Cenci vadano ora a dormire colà; non mandare solo Cenci,
e vedi di non lasciare la notte mai la casa sola.
III
Sono contento di quanto mi riferisci sul buon contegno di
quei dei ragazzi
dell’oratorio domenica in chiesa.
IV Tieniti non solamente in buoni, ma in ottimi rapporti con essi
come pure con le due signorine del Ricreatorio, che mi sembrano anime serie,
dedite al bene, e che ci potranno ajutare. - Esse devono capire che,
se anche noi avremo S. Clotilde saremo sempre felici dell’opera che ci presteranno,
e che apprezziamo il sacrificio che esse fanno pei ragazzi dell’oratorio.
V° Mi fa piacere che cominci a trovarti con qualche soldo in casa.
VI Vedi di farmi trovare, per la mia prossima venuta, e per chi verrà,
tutta la contabilità a posto; che si sappia: «c’è tanto a pagarsi»-«c’è tanto a riscuotersi».
VII Fa dare il bianco, e pulire bene la camera di don Raffaele, -
e fa ora anche raschiare, ov’è tinta di sangue di zanzare, la camera del Vescovo;
è cosa da farsi subito.
VIII Cenci ho visto che dovrebbe lavorare di più, di più.
IX Prima del 15 avrai il personale di assistenza, almeno il più necessario ad aversi.
X Il mio espresso, inviato quella mattina a Genova, e che doveva prepararmi
quell’abboccamento e impedire un taglio di passi estranei, giunse in ritardo,
- arrivai prima io dell’espresso. Però la battaglia non è perduta: non è vinta,
ma non è perduta, ed ho buona speranza di vincerla, per l’ajuto che confido avere da Dio.
Pregare, tacere e lavorare ci bisogna!
Se interrogato, da chiunque tu sia, risponderai: so che Don Orione
conosce la sig.ra Gavazzi la quale gli ha affidata quella cappella in via provvisoria,
come per custodirla, - altro non so. E intanto fa sempre un Memento nella Messa.
XI Non è affatto affatto opportuno farci vedere noi preti a bazzicare a S. Clotilde,
perché, se il sig.r Bensi o altri riferiscono che già ci stiamo, chissà fin dove ci tirano.
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So io quello che ora mi costano le chiacchiere che si sono fatte a Sanremo!
ho già dovuto aumentare di 15 mila lire: è una vera battaglia a base di biglietti da mille,
ma mica di mille per volta. Pazienza! Senti tutto, e vedi tutto, e riferiscimi.
XII Bisognerebbe - in bel modo - sapere poi qual è il mobilio che la sig.ra Gavazzi
lasciò da vendere, so che parte è da spedirle, ma parte da vendere.
Questo sarà certamente fuori in modo che si può vedere da chi vuole acquistarlo,
e da questo te ne accorgerai qual è. Perché, se il contratto si fa, e ci fosse roba adatta
per noi, e a prezzo discreto, perché non comprarla? Quella casa va bene arredata,
e arredata con qualche spirito di convenienza, sia pure nella povertà.
Riferiscimi anche su questo; tu ci potresti andare di sera o di mattino presto a vedere,
- e poi contami le camere ad ogni piano, e misurami per lungo, per largo e per alto
tutte le camere e cameroni e corridoi, e dammene uno schizzo, ma alla buona per carità
non farmi un gran disegno, altrimenti non ci capirei più.
Jeri sera sono partite 5 suore per Caorle, [S. Severino] tre vestite per il Ricovero
e due, non in abito religioso, per l’Istituto di Castello. -
Saluto, conforto e benedico te e tutti.
Aff.mo tuo in G. Cr. e Maria SS.
Sac. Orione della Div. Provv.za
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