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[Istituto Artigianelli

S. Girolamo Emiliani

Zattere Venezia - Telef. 77 Direzione]


 +       Anime e Anime !

        Venezia, il 2 aprile 1930-A VIII


 Caro don Berton,


 La grazia di n. Signore e la sua pace siano sempre con noi!

 1/ Vengo a ripeterti le condoglianze che ho inteso farti con la visita dell’altro jeri,

e ti assicuro che ho pregato, e ancora voglio pregare a suffragio dell’Anima di tuo Padre.

 2/ Sono stato contento della Scuola nuova o studio; hai fatto bene, Deo gratias!

 3/ Dell’ordine della casa sono anche stato soddisfatto, e te ne do lode.

 4/ Della trasformazione invece della chiesina, no, - non mi sento - in coscienza -

che essa venga trasformata ad altro uso. - Quindi ti prego nel Signore di volerla rimettere

come era prima. Ho pregato, e ne ho parlato jeri al Patriarca: non si può per tanti motivi,

- e vedi di fare presto per non tirarci addosso delle gravi disgrazie. Non mi meraviglierebbe

che, dopo la morte di tuo padre, tu stesso abbi presto a morire. Ho sempre visto così.

Anche a Tortona, al capo mastro del nostro santuario che accettò di disfare

quella antica cappella sulla strada che era per andare a S. Bernardino,

ho detto che aveva fatto un brutto affare e che se l’aspettasse; egli mi rispose

che ne avrebbero fatta una nuova più in dentro, ma è inutile; non si toccano mai

impunemente i mattoni di chiesa. Si ammalò tosto. È all’ospedale da 5 mesi,

e non è finita. Si chiama Paolo Pattarelli, uomo timorato di Dio e di chiesa;

ma guai a chi disfa le cappelle e le chiese, e a chi compra beni della Chiesa.

 E bada: dopo che sarà finito per lui, cominceranno per altri altre sciagure.

Fa presto, fa presto, caro Berton, perché gravi castighi incombono su di te,

sull’Istituto di Villa Soranzo e Dio non voglia, anche su la Piccola Opera.

 Guarda che non scherzo: ti parlo dopo aver pregato, e so purtroppo quello che dico.

 5/ Quanto ai ragazzi sono tanto contento di averli trovati così numerosi,

ma, come già due anni fa, non li ho trovati ben messi né fiorenti di salute come li vorrei.

Bisogna alimentarli di più, bisogna dar loro da mangiare: sono nella crescenza,

e stanno facendo le ossa: tutto ciò che è necessario bisogna darlo e qualche cosa di più.

 Non lesiniamo sul vitto, no, mai, mai!

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 Mi raccomando, caro mio don Berton, e scusami; ma è mio e tuo sacrosanto dovere.

 6/ Quanto ad altri lavori per la Casa, ora ho per segretario un ingegnere e di capacità,

è bene che tutto sia prima deciso e approvato con mia firma, inviando il preventivo.

 7/ Che tu, nel tuo animo buono e di figlio, possa sentire, da questa mia lettera,

non un senso di disapprovazione, ma solo di esortazione e solo e tutto il cuore di un padre,

che ti ama in Gesù Cristo tanto, tanto, tanto.

Benedico a te e ti conforto, chiedendoti scusa, se nella forma posso averti disgustato.

 Benedico alle suore, ai chierici ai fanciulli: Gesù ci benedica tutti -

E credimi con grande e paterno affetto tuo in Gesù Cristo Crocifisso e nella S. Madonna


          Sac. Orione  d. D. P.


 P. S.  1/  Vedrò di mandarti l’uomo di campagna: prega che lo trovi adatto.

  2/ ti manderò il Regolamento, e tu ne manderai copia a quelle autorità

che te lo avessero richiesto - Te ne spedirò quasi subito da Tortona due copie dattilografate.

  Sarò a Tortona domenica.

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