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 [+]          [Tortona,] 1 Dic. 1931


 Caro don Grossi,


 Mi vedo obbligato a rimandare in famiglia il Riccardo Corso,

perché prima andava a volentieri a S. Alberto, poi mi disse che non ci volevo più andare,

ma desiderava andare a Genova.

 Lo feci accompagnare, da persona apposita, a Genova, - e là non volle stare;

fuggì di sera dall’Istituto di Salita Angeli, si fece prendere dai carabinieri,

passò la notte in caserma, e jeri fu portato all’Istituto dai carabinieri.

 Dichiarò a Genova e poi qui che a Genova non voleva stare,

onde si dovè ricondurlo a Tortona.

 Non ha la testa a posto, poveretto!

 Al momento, non ho dove metterlo - vuol dire che, in avvenire, si vedrà.

 Ti ringrazio di quanto hai voluto fare tu e tua sorella, ma avete fatto troppo,

tanto che ancora me ne vergogno.

 Dio vi conforti di ogni benedizione.

 Tuo aff.mo in G. Cr. e Maria SS.


           Sac. Orione  d. D. P.

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