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[Tortona,] 26 Aprile [19]19
Caro arciprete, [Don Franzosi]
Ricevo la tua, e subito rispondo.
Il Loris ha ragione: io fui via domenica di Pasqua - a Mezzana Bigli:
lunedì a Silvano Pietra e a Corana, e mercoledì a Paderna.
Mi avrà forse telefonato mercoledì.
Domani, non venendo a Zavattarello, andrò a Guazzora e a Molino de’ Torti,
e martedì, 29 corr., a Montecalvo Versiggia - questo per tua norma.
Ma ciò che mi preme farti conoscere è che il 4 maggio con vivo rincrescimento
non potrò venire: il 4, 5 e 6 maggio sono legato già a Redavalle e paesi vicini,
e mi hanno fatto più che promettere di non mancare.
L’11
maggio sono già FGremiasco
e Fabbrica Curone, dove vi sarà battaglia.
Però quello che con la voce non potrò fare, lo farò, caro don Franzosi,
con la preghiera.
E ti terrò al corrente e per quanto potrò, - ma più che potrò del lavoro che qui si farà,
e che ti possa interessare.
Bada che i capi sono eliminati dalla legge, ma, in pratica non ancora,
quindi sta in guardia.
I/ Condivido pienamente con te l’idea di una pronta istituzione a Casteggio
o a Voghera (ma anche meglio a Casteggio) d’un ufficio del lavoro.
2/ Ritengo il Loris il più indicato sotto ogni riguardo, e ti autorizzo e ti prego
di metterlo anche per conto mio in evidenza allo Scevola, -
che io non so se potrò vedere appunto perché temo che egli venga in mia assenza.
È inutile pensare poi di parlarne col Vescovo, che è nella Bergamasca,
e non so se verrà prima del I maggio.
Bisogna fare da noi e fare tutto, perché o non capiscono la bontà
e urgenza di questo lavoro oppure (ed è peggio e mi spiace dirlo) lo ostacolano.
Ma forse saranno i miei peccati. Eppure sento che questo è lavoro veramente cristiano
è che Dio certo è con noi e ci premierà.
Tu vedi quindi di fare più che puoi, ed io farò di qui.
Per la Montagna del Giarolo, Garadassi, Fabbrica, S, Sebastiano, Restegazzi,
Montecapraro etc. il Vescovo con sua lettera incaricò don Novelli e don Burrone.
Il don Burrone l’ho condotto con me dal Vescovo giovedì mattino,
24 corr. e andò ai suoi monti a lavorare bene infervorato e convinto.
In Val Staffora vada don Giulio, e Dio ti benedica che tu lo mandi.
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Lavoriamo, cari amici, lavoriamo per mantenere la fede di Gesù Cristo
e il popolo unito alla chiesa di Gesù Cristo, e avremo una grande mercede in cielo.
Vedremo di ottenere dei camion.
Dirai al don Barbieri che qui ci parrà la sua nobilitate ma non nei camion solamente,
bensì in tutta questa foga di vibrante attività e vita di organizzazione.
Si deve fare pubblicare l’appello, togliendo quanto dici,
e mettendovi invece l’invito al convegno, scrivimilo subito
e dimmi come devo modificarlo.
Quanto allo Scevola, lo vedrò - me lo auguro, almeno - poi ti dirò che ne penso
su quanto mi scrivi ma avanti in Domino!
Con avvedutezza e prudenza sì, ma avanti! et viribus unitis.
Tuo aff.mo
Sac. Orione
Salutami il gigante Golia io nel parlare e anche nell’operare
sarei arrivato fin dove secondo me si può e si dovrà arrivare
se si vuole ancora mantenere il popolo unito alla Chiesa.
E l’arciprete ha approvato.
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