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          [Tortona,] 14 Genn. 1924

 +         Anime e Anime


 Caro arciprete, [Don Lecchi]


 Ti ho detto che sarei venuto a prendere il caffè, ma oggi dovendo trovarmi altrove,

non vengo a Genova. Ho telegrafato sabato da Milano all’Avv.to Della Cella,

e ci siamo jeri incontrati a Pontedecimo, alle 15, e insieme con altro egregio signore,

il cav. Delle Piane, siamo andati a visitare quel locale del quale ti ho fatto cenno

che è a Bolzaneto. Non è località possibile, troppo fuori mano

e senza strada carrozzabile di accesso, su in alto, e a più di mezz’ora dal paese.

Quindi si ritorna ritornerà sul progetto di un posto a Genova, sia pure alla periferia,

ma dove tutti i benefattori possono andare, e ciò anche a scopo di vita.

 Ho ritenuto conveniente informarti. A te darei la parte stampa e pubblicità,

perché proporrò tosto l’impianto d’una tipografia per dar lavoro ai ragazzi

e di un bollettino, di cui vorrei che tu fossi pars magna. Non so se conosci lo sviluppo

che l’Opera del Cardinal Ferrari ha dato a questa partita.

A Genova l’istituzione è di altro genere, ma dovremo dare molta parte allo sviluppo

della carità con la stampa. Ma una pubblicità seriamente fatta, e delicata.

Una pubblicità che non tocchi mai la politica, né generale né locale,

ma che aspra i cuori religiosamente e dilati il campo della carità di Gesù Cristo,

e si fermi nel vasto campo della carità.

 Coraggio, mio caro don Lecchi: che Nostro Signore si degni servirsi di noi

per fare un po’ di bene a tanta povera gioventù bisognosa di fede, di educazione onesta,

cristiana, civile, e di essere cresciuta con in mano un’arte onorata

che apre loro un avvenire!

 Per ora tu non parlarne; ma sappi che conto molto su di te.

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 Tanti rispetti alla tua sig.ra cognata e nepote, e Iddio ci conforti con la Sua grazia

a lavorare nella carità per la vita eterna.

 Tuo aff.mo in N. Sig.re e nella Madonna.


           Sac. Orione  d. D. P.

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