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[Roma - Via Appia] Lunedì 27 Ottobre [192]4
+ Anime e Anime !
Caro don Lecchi,
grazia, pace e conforto da Nostro Signore Gesù Cristo!
Ricevo la tua lettera, ma è specialmente da tutto jeri che penso continuamente a te -
Ho avuto rimorso, e m’è parso d’aver mancato di carità quasi col rifiutarmi
di tornare dall’Arcivescovo di Genova a perorare la tua causa.
Giunto qui giovedì scorso, non ho potuto mai uscire di casa, eccetto ché
per trascinarmi al di là della via che ci sta innanzi, per vedere i fanciulli
dell’Istituto San Filippo e dir loro una Messa. Non sono stato bene, e neanche ho potuto
visitare la salma di Papa Leone XIII, che pure stava qui vicino, a San Giovanni Laterano.
Ma jer sera, finalmente, ho potuto muovermi, e sono andato a trattare la tua causa.
E Deo gratias! - Non chiedermi di più, ché, del resto, nulla di preciso conosco,
ma ti posso però dire che qui le cose tue vanno bene. Questo, caro don Lecchi,
ho ben capito, e chiaramente capito. Il Cardinale aveva già parlato e fatto.
Quanto poi ad andare tu a Cuneo, tu sai bene che tutte le porte delle Case
della Divina Provvidenza ti sono aperte e spalancate davanti: nulla più desidero
che
di poter dare al cuore di Gesù qualche tenue consolazione, che
confortandolo nelle anime dei miei fratelli sacerdoti. Tu vedi di essere un buon prete,
e pensa che Gesù aspetta ancora molto da te.
Pregherei per l’anima mia, specialmente quando non ci sarò più.
Fai tanti rispetti ai tuoi. Permettimi di abbracciarti nella carità del Signore:
è così santa cosa volerci bene tra noi sacerdoti! Gesù sia sempre con te
Tuo aff.mo come fratello
Sac. Luigi Orione della Divina Provv.za
P. S. Ti ringrazio dell’ospitalità che mi offri,
passando a Genova; non mi fermo quasi mai, - e quando pernotto a Genova,
capirai che è bene sia coi miei poveri. Però una visita, appena posso, ve la farò.
Anch’io vorrei tanto conoscere Mg.r Piana; fagli intanto i miei ossequj
e Dio lo ricompensi anche di quanto fa per te.
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