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+ Anime e Anime !
Tortona, 5 giugno 1925
Caro Marchioretto,
Pax Christi!
I/ Il confessore può essere, e il più delle volte, pei religiosi,
è anche direttore di spirito.
Questi ha tutte le facoltà che gli si danno, o che si riserba - dichiarandolo -
nell’atto che accetta di essere direttore, - convenendo con chi gli affida.
II La tua lettera ha del buono, molto buono, Qua e là però mi par di vedere saltare
fuori la coda del diavolo. Vedo gli insidiosi giri e raggiri dell’amor proprio,
che è il più sottile e scaltro nemico della tua anima. Apri gli occhi dello spirito,
e colpiscilo senza pietà.
III Non ho approvato, non approvo, non approverò mai le tue amicizie
come quella dell’anno scorso e di quest’anno.
A tutte le primavere fiorisce un’amicizia nuova.
Ti dico con San Paolo: «in hoc non laudo»
IV Ed ora parlo a te, con l’anima mia all’anima tua, nella più delicata ed alta intimità
nel Signore - Vedi: le tendenze che - tuo malgrado - pur ti vengono dalle tue origini
e i tuoi stessi precedenti, ti devono mettere in guardia: devi avere cure preventive
e vigilanze specialissime pel tuo cuore -
E più: preghiera assidua e unione più stretta con n. Signore.
V Te lo ho già scritto: sono attacchi umani velati di pietà:
«videtur esse charitas et est carnalitas», direbbe l’imitazione di Cristo.
Forse per un altro non tanto, - per potrebbero essere il principio di sdruccioloni
e cadute fatali.
Ti deve bastare un’Ostia e la Madonna Santissima.
VI È veniamo al resto.
Francamente non fu don Curetti ad informarsi, - egli solo seppe da me
che ti avevo messo uno ai fianchi da più tempo - per essere informato.
E neanche fu il ch.co Zuffardi, come tu mi hai detto, e come, forse, lo credi ancora.
No.
E quando tu hai lanciato certe parole contro lo Zuffardi,
sappi che non solo trascendevi, ma eri radicalmente ingiusto contro un innocente.
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Egli non aveva accennato al semplice, spiacevole episodio della camerata,
e nulla più. Era nel suo dovere, ed era poi cosa insignificante.
La vigilanza su di te è continuata, per mia disposizione e tuo bene,
sino a questo mio ritorno. Questa è la verità.
Mi pare non ci sia altro d’importante.
Ti benedico e conforto nel Signore con carità in Gesù Cristo di padre,
di padre vero nel Signore e anche - par la divina grazia - di sacerdote vero.
Prega e fa bene. Anch’io prego per te.
Ringrazia il Signore, e corrispondi alle sue misericordie.
Quando sarà l’ora di Dio, ti chiamerò.
Tuo in X.sto e nella Madonna.
Sac. Orione
dei figli della Div. Provv.za
¨