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[Manca l’originale]
Tortona, 31 Luglio 1931
Carissimo Gustavo,
Il Signore sia con te, ora domani e sempre e ti conforti con la Sua luce divina
e la Sua pace.
Il mio più vivo dolore è la impossibilità in cui sono di aiutarti:
io non sento le mie tribolazioni, ma le pene della tua anima.
Prego Iddio e fo pregare per te. E che badi alle chiacchiere del mondo?
È forse male che tu venga ad aiutare un amico, a fare del bene?
Vieni e diamoci la mano per camminare insieme alla luce che piove dalla fronte di Dio;
non è bello confortarsi vicendevolmente e aiutarci per aprire vie nuove di bene ai fratelli,
ai piccoli, ai poveri, ai rottami della società? Educarli alla bontà al lavoro, alla virtù? allevarli nobilmente nei sacri amori di Dio, della famiglia, della Patria?
Che ideale più bello, che apostolato più necessario, più utile per la società?
Ho tanto bisogno di anime che mi comprendano, che mi coadiuvano, che mi sostengano.
Vieni. Potresti consacrare la vita che ti resta più nobilmente? Getta la tua vita nella via
e nella luce alta di Dio, e lavora e offriti per un bene che non è terreno!
Che ti dato il mondo? Disinganni e il vuoto del cuore! Vieni, Gustavo,
amico dell’anima e fratello, vieni con Don Orione.
Iddio ha permesso che tu ti trovassi così per raddrizzare i tuoi passi
e dare ai giorni che ti restano una finalità degna del nome che porti,
degna di quella santa di tua madre! Sai che ce l’ho sempre avanti e la prego?
Qui riprendo dopo alcune ore, e devo chiudere,
perché chiamato altrove fuori Tortona.
Pensaci, mio caro, prega e decidi, come saresti lieto aver deciso
in punto di tua morte, davanti all’eternità e a Dio.
Ti abbraccio carissimamente. Tuo
Don Orione
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