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[non digitati minuta di 13 fogli]
[incompleta]
Roma - [Sette Sale], I Ottobre 1939 - XVII
Egregio sig.r Flavio Orzi,
La pace del Signore sia sempre con noi!
Ricevo
qui, la lettera che, in data 27 sett.bre, mi avete diretta a
Tortona, e ne prendo.
Caro
sig.r Flavio, io don
Orione non ha mai questionato
per i miseri beni di questa terra, ai quali, per divina grazia, di Dio, non porto attacco.
Volete indietro il terreno che ci avete dato? prendetevelo pure.
Non ho presente le precise condizioni alle quali lo avete dato,
tanto più che l’atto venne stipulato, come sapete, mentre io ero in America.
so
che non sarebbe Ho sempre sentito Ho udito che c’era
latitudine,
e
che non c’era era
stato fissato limite di tempo perché la Congregazione
dovesse
aprirvi una sua Casa:
l’obbligo di aprirvi una Casa, si, non il tempo.
Desiderio però mio e tutti noi era di farlo voi vivente, -
non
c’era l’ob per ragioni che si comprendono, ma non risulta
ma
non che a questo ci fossimo la
Congregazione si fosse obbligata, -
era un puro atto di deferenza verso di voi, caro sig.r Flavio,
per
ragioni che si comprendono per darvi
Giunto
dall’America
A tale fine, giunto dall’America e visitate le Case della Congregazione,
sono
venuto di persona, nel mese di nello
scorso giugno, a Grotte
animato dalle migliori disposizioni.
Sul
posto fu condotto pure il vostro
Ho esposto ai vostri di famiglia e a voi un progetto pratico
che avrebbe portato a Grotte e vicino paesi vantaggi morali e civili non indifferenti
quanto
ad istruzione ed educazione religi un
reli della gioventù.
Ho
Da persona competente ho fatto stendere un disegno
dell’erigendo
Istituto Collegio ho
mandato sul posto il prof.r Piccinini
preside dell’Istituto tecnico parificato S. Filippo di Roma,
che
avrebbe dovuto incaricarsi della vita
Scuole dell’impianto scuole e darvi impulso.
Ho disposto di una somma iniziale per un primo lotto di lavori.
Ma risultò che si difettava di acqua.
Allora fu sul posto, per ben due volte il distinto prof.r Mercati,
universalmente stimato in merito.
Dove
egli disse che o di
scavare che si sarebbe trovata l’acqua a 18 metri, si scavò,
e si
giunse alla profondità di 31 metro di
finor quasi il doppio.
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A questo punto voi avete creduto di mandarmi questa vostra lettera
che
è più d che un aut
aut.
Io
non la voglio discutere, ve la
discuterete voi stesso, a mente serena.
Vi rimetto semplicemente il terreno, -
e
Vi auguro con l’augurio che troviate altri troverete altri che farà
meglio di
e auguro a voi e a Grotte che troviate altri che faccia meglio di noi.
Vi
ringrazio delle vostre buone
disposizioni che avete dimostrato:
Vi
rinnovo, la caro sig.r
Flavio, le espressioni della mia riconoscenza e amicizia,
e prego da Dio ogni benedizione a voi e alla distinta vostra famiglia
che
ebbi di cui ebbe l’onore d’esser ospite costì.
¨