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        [Roma - Ognissanti,] 3 GFebbrajo [192]6

 +       Anime e Anime !


 Caro sig.r Prevosto don Canepa,


 La grazia e la pace di Nostro Signore siano sempre con noi!

 Sento con vivo dispiacere che ella è un po’ malata, e vengo in Domino a dirle

che la ricordo, dove il sangue dei martiri ancora bolle e presso le tombe

dei beati Apostoli, e i monumenti e le memorie più venerande del Cristianesimo.

 E continuerò a pregare nella S. Messa specialmente; e a me si uniscono don Risi,

don Candido Garbarino, che fu già per 18 anni parroco a Tonno,

e gli altri sacerdoti miei che sono a Roma.

 E non lascierò di pregare sino a che la sappia pienamente ristabilita in salute.

 Confidenza grande nel Signore e coraggio, caro don Canepa!

 Non dobbiamo rattristarci se nelle malattie non possiamo lavorare pel Signore;

basta che ci rassegniamo alla sua volontà; e colla rassegnazione e colla pazienza

acquisteremo quel merito che non c’è dato raccogliere colla fatica.

Anzi ho letto che il merito, guadagnato così, è sovente più prezioso e anche più sicuro,

perché ci mantiene nell’umiltà e nella fede.

 Che la SS. Vergine, Salus infirmorum, La assista e conforti da buona Madre nostra,

e la conservi ancora lunghi anni al bene delle anime e anche all’affetto

e amicizia del suo dev.mo servo e fratello in Gesù Cr.


           Sac. Luigi Orione

           della Divina Provv.za

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