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[Venezia,] 28 Febbrajo 1926
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Caro sig.r Prevosto e amico, [Don Canepa]
La grazia e la pace di Nostro Signore Gesù Cristo siano sempre con noi! -
Sono stato a Tortona, dove ho ricevuto la sua fraterna e tanto caritatevole lettera.
Ora sono di nuovo qui dove jeri hanno fatto una grave operazione chirurgica
ad un mio sacerdote, togliendogli un rene. È uno dei miei migliori,
ed era qui il braccio destro di don Sterpi.
Non potendo venire io, mando a lei il can.co Perduca il quale,
benché resti direttore spirituale al Seminario, appartiene, come Mg.r Vescovo sa,
all’Opera della Divina Provvidenza, e a Tortona fa le mie veci quando sono lontano.
E a lei, caro don Canepa, che dirò? Come la ho sempre avuta
quale caro antico amico, e così la avrò tra i miei primi, indimenticabili benefattori,
e pregherò e farò pregare sempre per lei.
E perché non si farà anche lei, caro don Canepa, della Divina Provvidenza?
Non occorre mica che lasci la sua parrocchia, né che faccia voto di povertà
o di obbedienza, oh no! - Lei diventa come i terziarî, un sacerdote coadiutore
della nascente Congregazione, e avrà ajuti di preghiere in vita, e larghi suffragi cristiani
e fraterni dopo morte.
Ne abbiamo parecchi; essi quando possono, vengono a fare gli Esercizî Sp.li con noi,
e si usano loro quei riguardi di che hanno bisogno e convenienti alla età
e condizione. Aiutano la piccola Congregazione dove possono, senza obblighi,
e la Madonna sembra che li conforti di speciali grazie, e hanno una vita
e una morte generalmente molto consolata.
Quando posso appena, se li so ammalati, vado a far loro una visita
e li faccio pregare. Dopo morti hanno ufficio e Messe, e ogni anno tutti i sacerdoti
della Congregazione celebrano in un dato giorno tutte le Messe per loro.
Senta, caro don Canepa, io non aspetto che lei mi mandi a dire di sì,
ma la metto senz’altro tra i nostri, perché so bene quale è sempre stato il suo affetto
per noi poveretti. - E le dico che Nostro Signore La pagherà largamente
di quanto ella ha fatto e fa per me e pei figli della Divina Provvidenza.
Le bacio, caro amico, e fratello in X.sto, la mano con profonda gratitudine
e Le prego dal Cuore di Gesù ogni celeste grazia.
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Mi voglia ricordare nella S. Messa, come farò sempre io per lei,
e mi abbia in osculo Sancto aff.mo suo in G. Cr. e Maria SS.
Sac. Luigi Orione
della Div. Provvidenza
P. S. don Sterpi unisce ringraziamenti per la sua caritatevole elemosina,
e la saluta cordialmente.
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