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[Roma - Sette Sale, li] 23 Agosto 1928
+ Anime e Anime !
Caro don Canepa,
La grazia di N. Signore Gesù Cristo sia sempre con noi!
Ebbene, caro don Canepa, come va? Spero di rivederla per Sant’Alberto
pienamente ristabilita.
Ho saputo con piacere da don Brizio che ella è stata a fargli
una graditissima visita all’Eremo, e mi parlò di lei con tanto affetto nel Signore.
La ringrazio, caro don Canepa, della bontà usata a don Brizio Dio La paghi!
Quanto è mai consolante amarci nel Signore da buoni fratelli!
Vi è cosa migliore che amarci nel Signore?
Sa che il 17 corr. ho acquistato, per conto della Divina Provvidenza,
il convento e chiesa dei frati di Voghera?
Così lei avrà una Casa anche in Voghera; metta di essere a Retorbido
solo in distaccamento, e la Casa di averla a Voghera. Ho pregato tanto prima
ed ho fatto pregare: ho sentito Mg.r Vescovo e lo ho tenuto al corrente di ogni passo,
e tutto ho fatto con la sua piena approvazione e benedizione, e Deo gratias! -
Me
l’hanno fatto pagare messo
un po’ caro, ma c’è la chiesa e si potrà fare del bene
in quel borgo, che è senza chiesa. Se fosse passato all’ospedale, avrebbero tolta ai malati
quella cappella interna, per cui i poveri infermi vedono il prete a celebrare
e hanno comodità di comunicarsi.
Per di più, se anche l’amministrazione dell’ospedale,
non avesse chiusa al pubblico la chiesa dei frati, praticamente
ben pochi avrebbero più frequentata quella chiesa; dovendo trovarsi in un ambiente
pieno di malati e convalescenti di ogni malattia. Ond’è che quel rione veniva in realtà,
a trovarsi senza chiesa. Dunque: Deo gratias!
Al pagamento mi hanno dato tempo sino alla fine anno, e la Madonna ho fiducia
che mi verrà in ajuto.
Ora ci metto dentro i muratori per fare un po’ di pulizia, e di certe camerucce
fare
farne camere un po’ più grandi.
Ci metterò ad ottobre o a fine settembre una sessantina o settanta chiericotti
(dalla 3a ginn.le in su) per le Missioni: vorrei fare una cosa tutta di amore di Dio,
delle anime e anche di progresso cristiano e incivilimento del prossimo.
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Gesù mi starà vicino; lo sento, e lo dico a lei, caro don Canepa,
con vergogna per la mia superbia; - lo sento, in quanto sento di essere nella mia miseria
un trofeo della misericordia di Nostro Signore.
Se Gesù la ispira, e le dà di ajutarmi un poco, non dico tanto, ma una mano
cioè un poco, e lei mi aiuti, e Gesù stenderà verso di lei e di suo fratello
una grande mano, la mano destra di Dio si stenderà sui suoi cari!
La abbraccio in osculo sancto, e le sono in Gesù e nella Santa Madonna
Suo
Don Orione
¨