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[non digitata minuta di un foglio]


       [Roma - Sette Sale, li] 26 Febbr. 1933 - a. XI

 +      Domenica di quiquagesima


 Mio caro Mg.r Malfatti,


 ricevo qui, con molto piacere, la gradita vostra lettera del 22 corr. m.,

che mi avete inviata a Tortona.

 Sono a Roma da un mese circa, e mi ci fermerò ancora un poco,

dovendo ancora sbrigare qualche faccenda, che mi sta a cuore; - questo vi dico perché,

qualunque cosa vi occorra, sappiate dove sono.

 Tengo a cuore quanto già a voce ed ora così vivamente mi raccomandate.

 Sò che S. Eccell. Rev.ma Mg.r C. dovrà venire a Roma, e farò del mio meglio: -

Vi ripeto che ritengo sia meglio parlarne che scrivergli, anche perché mi pare che a voce

si possa essere più efficace - vogliate assicurarne l’amico. Però è la mano della Madonna

che dovrà condurre in porto la pratica: - intanto, preghiamo!

 Mi scrivete anche di aver parlato con Mg.r De - Dionigi. È forse presso di voi? -

so che egli non è, attualmente, a Varallo.

 Ricorderete che vi avevo pregato di andare Voi a Villa Eremo,

ma da voi non seppi più nulla.

 Invece Mg.r De - Dionigi mi ha scritto, e allora ho compreso che non eravate andato,

come mi avevate fatto sperare.

 Trovandomi nella impossibilità di recarmici io, ho mandato da Roma

il don Giuseppe Adaglio, che forse conoscete; - mi parve fosse atto di riguardo

verso Mg.re il mandare un sacerdote che anche lui già conosceva.

 Il don Adaglio fece un’inchiesta, e mi fece pervenire qui la sua relazione,

poiché lui non è ancora tornato a Roma.

 Mentre vi scrivo già da qualche giorno si trova a Villa Eremo un altro sacerdote,

al posto di don Canavase, che fu trasferito altrove, come Mg.re De - Dionigi

e la sig.na che sta con lui, mi avevano chiesto.

 Se Mg.r De - Dionigi fosse al Monte Figogna, vi prego di comunicarglielo,

e sarà contento.

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 Il nuovo sacerdote, che ho mandato, fu già parroco e tanto amato

dalla sua popolazione, ed è assai più maturo di età che il don Canavese.

 Quali siano i miei sentimenti verso Mg.r De - Dionigi, voi lo sapete.

 A proposito, se egli fosse presso di voi, o, comunque,

dal momento che si è rivolto a voi, favorite comunicargli che desidero si addivenga

all’atto notarile dello stabile.

 Voglio levarmi questo pensiero e finire di pagare. - Vedo che tante banche falliscono

o quasi, e la somma è presso una banca, - non vorrei....., e anche non vorrei

si potesse pensare che Don Orione ha adoperato il denaro in altro.

 Fatemi dunque questo piacere, e fate anche a Mg.re i più cordiali saluti; -

e voi ricordatemi alla Madonna della Guardia.

 Vostro in Gesù Cr.


          Sac. Luigi Orione  d. D. P.

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