V037T210 V037P240
[Di questa lettera esistono altre due copie]
Al Gentilissimo Sig.re
Sig.r Comm.re Aldo Gardini
Preside della Provincia
Genova
[+] [Tortona,] 8 Agosto 1933 - A. XI
Gentilissimo sig.r comm.re,
Le
sarei tanto tenuto grato
se la sig.ria vostra volesse
potesse volesse disporre
che
l’atto di Paverano poi possa avesse
a farsi il 10 corr., magari nel pomeriggio.
E
ciò non solo per un mio
doveroso riguardo verso l’On.le Prof. Avv. Boggiano Pico,
che
da giorni sta attendendo per recarsi in campagna, dove
ove ha già la famiglia,
ma anche, le dirò per ragioni mie religiose e ideali.
Il 10 è S. Lorenzo, il patrono di Genova, onde da lui prende nome il vostro
bel San Lorenzo.
Come
già ebbi a dirle, io desidero
che a Genova,
tutto
da noi si potesse faccia compia compia
con spirito e fede genovese.
Di più, San Lorenzo non fu solo il grande diacono e Martire della Chiesa,
ma
Egli è anche il Santo
dei poveri. Suo ufficio era di dare fede, pane e conforto
a
circa cinque mila poveri mantenuti dalla Chiesa
Romana. carità dei primi fedeli.
Ond’è che, quando il tiranno volle gli venissero consegnati i supposti tesori della chiesa,
San
Lorenzo gli chiese tre
giorni di tempo. Raccolse poi tutti i suoi poveri: -
poi
condusse il persecutore tra
fra quella turba di storpi, di vedove, di orfani
e di vecchi cadenti, e, additandoli, disse: ecco, questi sono i tesori della chiesa!
San Lorenzo è dunque anche il Santo dei poveri! A Lui voglio affidare me
e i miei poveri.
Ecco perché, caro sig.r comm.re, le sarei tanto grato se si potrà
fare l’atto di Paverano - che resterà casa e patrimonio dei poveri.
entro
la - nella festa nel giorno del vostro e mio San
Lorenzo.
Con sentito ossequio di lei, sig.r comm.re
dev.mo in X.sto
Sac. Luigi Orione
della Div. Provvidenza
¨