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[Di questa lettera esistono altre due copie]


Al Gentilissimo Sig.re

Sig.r Comm.re Aldo Gardini

Preside della Provincia

Genova


 [+]        [Tortona,] 8 Agosto 1933 - A. XI


 Gentilissimo sig.r comm.re,


 Le sarei tanto tenuto grato se la sig.ria vostra volesse potesse volesse disporre

che l’atto di Paverano poi possa avesse a farsi il 10 corr., magari nel pomeriggio.

E ciò non solo per un mio doveroso riguardo verso l’On.le Prof. Avv. Boggiano Pico,

che da giorni sta attendendo per recarsi in campagna, dove ove ha già la famiglia,

ma anche, le dirò per ragioni mie religiose e ideali.

 Il 10 è S. Lorenzo, il patrono di Genova, onde da lui prende nome il vostro

bel San Lorenzo.

 Come già ebbi a dirle, io desidero che a Genova,

tutto da noi si potesse faccia compia compia con spirito e fede genovese.

 Di più, San Lorenzo non fu solo il grande diacono e Martire della Chiesa,

ma Egli è anche il Santo dei poveri. Suo ufficio era di dare fede, pane e conforto

a circa cinque mila poveri mantenuti dalla Chiesa Romana. carità dei primi fedeli.

Ond’è che, quando il tiranno volle gli venissero consegnati i supposti tesori della chiesa,

San Lorenzo gli chiese tre giorni di tempo. Raccolse poi tutti i suoi poveri: -

poi condusse il persecutore tra fra quella turba di storpi, di vedove, di orfani

e di vecchi cadenti, e, additandoli, disse: ecco, questi sono i tesori della chiesa!

 San Lorenzo è dunque anche il Santo dei poveri! A Lui voglio affidare me

e i miei poveri.

 Ecco perché, caro sig.r comm.re, le sarei tanto grato se si potrà

fare l’atto di Paverano - che resterà casa e patrimonio dei poveri.

entro la - nella festa nel giorno del vostro e mio San Lorenzo.

 Con sentito ossequio di lei, sig.r comm.re

 dev.mo in X.sto


           Sac. Luigi Orione

           della Div. Provvidenza

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