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[Alla Distintissima Signora

la Sig.ra Caterina Servetti

in (Arezzo) Cortona]


 +         Anime e Anime !

          Tortona, il XXX sett.bre 1924


Riservata alla persona


 Distinta signora,


 Grazia e pace da nostro Signore Gesù Cristo!

 È con dispiacere che non m’è stato possibile rispondere prima alla gradita

sua lettera del 23 corr., perché quasi sempre assente. Anche don Sterpi, che vidi

nei passati giorni, ebbe il suo scritto, - e fu lieto della buona notizia. Deo gratias!

Che la consaputa causa volga in bene. Continuiamo a pregare, specialmente S. Giuseppe

e i cari defunti, e Dio farà la grazia completa.

 Egli, del resto non usa far le grazie a metà. Confidiamo dunque in lui, che è il Dio

e il Padre di ogni consolazione.

 Ella, anche in questa sua lettera, insiste chiedendomi di farle rivolgere

il testamento a persona competente. Dopo essermi raccomandato al Signore, a me pare

che ella - dalla vita alla morte -, e pel momento, - dovrebbe fare il suo testamento così,

come da biglietto che le unisco. Così v. signoria si mette al sicuro fin da ora.

Non occorre altro. - Per ora lo faccia così semplice come la minuta che le invio,

così non si appigli.

 Poi lei fa una lettera - a parte - diretta sempre all’individuo di cui nel biglietto;

ma spedirà testamento e lettera a me, per raccomandata. E così, capiti quel che capiti,

lei è tranquilla e a posto, e si compie la sua volontà.

 Nella stessa raccomandata desidero che v. signoria mi restituisca,

sia questa lettera che la brutta copia del testamento che le mando. Il motivo è facile

a comprendersi: ella vede come nascono le liti, e non vorrei che, dopo la sua morte,

la sua sostanza dovesse spendersi a litigare: non bisogna lasciare scritti

che possano dare appigli.

 Se si vuole fare, si facciano le cose bene, in modo che lei sappia che la roba

va dove deve andare, secondo la sua volontà.

 In queste settimane mi trovo sovraccarico di lavoro, e per l’inizio

dell’anno scolastico dei varî collegi e per l’apertura di nuove case importanti.

 Però appena potrò, verrò.

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 Qui e per tutti gli istituti si prega secondo le sue intenzioni.

 La prego de’ miei ossequî a sua Eccell. Rev.ma Mg.r Vescovo,

che tanto desidero di rivedere.

 E così i miei rispetti ai due ottimi signori che incontrai in casa di v. signoria.

 La conforti la benedizione di Dio e della Santa Madonna.

 Dev.mo servitore in G. Cr.


        Sac. Luigi Orione  della Div. Provv.


 P.S. - Per ora faccia il testamento così, ma poi, con più agio e a voce, per non avere

a pagare una forte somma al Governo pel trapasso dei beni, le dirò come converrà

che ella faccia. Di nuovo la ossequio e la benedico in Gesù Signor ostro.

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